Il decreto Cura Italia ĆØ una prima importante risposta allāemergenza economica causata dal Coronavirus. Avremmo perĆ² preferito un approccio piĆ¹ mirato, per avere misure piĆ¹ incisive: gli interventi a pioggia rischiano di essere onerosi e al tempo stesso inefficaci e poco equi, come evidente sul fronte del fisco: troppi mini-rinvii, bisogna dare piĆ¹ tempo alle imprese. CosƬ Confesercenti sul Cura Italia, finalmente arrivato in Gazzetta Ufficiale ad oltre 24 ore di distanza dallāannuncio dellāapprovazione.
I dati. Anche gli indennizzi per le imprese del terziario sono di corto respiro: lāimporto di 600 euro ĆØ chiaramente insufficiente, escludendo oltretutto agenti e rappresentanti di commercio e professionisti iscritti agli albi. Lo stesso problema si rileva sullo stop ai versamenti: il tetto di 2 milioni di ricavi taglia fuori realtĆ come i gestori carburanti, caratterizzate da un volume di vendite molto alto ma da margini molto stretti.
Pure il credito di imposta sugli affitti, cosƬ, ĆØ poco funzionale: bisogna aumentarne il valore ed estenderlo anche alle affittanze di azienda, tipiche di centri e gallerie commerciali, ma anche di tante attivitĆ di vicinato, nei centri storici e non solo, e al turismo, settore che ha visto azzerare i fatturati di tutti gli operatori. Mancano poi misure specifiche per le attivitĆ che sono state obbligate a chiudere, dai negozi di moda al commercio su aree pubbliche. Nel provvedimento ĆØ rientrata dalla finestra anche la lotteria dello scontrino, che era stata giustamente rimandata nelle bozze del dl.
Il credito alle imprese. Apprezzabili, invece, gli interventi sul lavoro, anche se le disponibilitĆ potrebbero essere insufficienti. Mentre sul credito alle imprese registriamo decisi passi avanti, dalle misure sul Fondo Centrale di Garanzia a quelle per la moratoria dei prestiti di Pmi e microimprese.
āCi rendiamo conto che non tutto ĆØ possibile e che lo sforzo ĆØ stato molto importante. Ci sono, perĆ², migliaia di imprese che, senza sostegni adeguati, rischiano di non riaprire piĆ¹ dopo lo stop – commenta la Presidente di Confesercenti Nazionale Patrizia De Luise – . Serve lāimpegno di tutti: daremo massima collaborazione al governo per uscire al piĆ¹ presto da questa fase difficile e mettere a punto il supporto necessario alle imprese. In particolare, lavoreremo perchĆ© in sede di conversione, e con i provvedimenti giĆ annunciati per il prossimo futuro, si possano colmare le lacune esistentiā.