A seguito delle misure per arginare il coronavirus del governo italiano, numerose vendite si sono abbattute su Piazza Affari (-10,8%) e sulle Borse europee.
Il crollo del greggio. Nello specifico, il panico è dovuto non solo all’emergenza sanitaria ma anche al crollo del greggio sulla scia del mancato accordo nell’Opec fra Arabia Saudita e Russia, che affossa i petroliferi. I big del listino a Milano hanno impiegato quasi mezz’ora per entrare agli scambi e gran parte sono stati sospesi con ribassi che raggiungono il 16% per Fca e Unicredit. La Borsa di Milano in apertura era impallata (-4%) dalle vendite. Gran parte dei titoli del listino principale non riusciva a fare prezzo segnando crolli teorici di due cifre con Saipem in testa (-29%).
I dati. Intanto, Francoforte cede il 7,38% con il Dax a 10.690 punti. Londra perde l’8,54% con il Ftse 100 a 5.910 punti. Madrid è a -5,87% con l’Ibex a 7.884 punti. Parigi stenta a partire. Il coronavirus e la guerra dei prezzi del petrolio scatenata da Arabia Saudita e Russia affossano le borse mondiali. Lo spread italiano schizza a 216 punti, poi ripiega lievemente e si attesta a 212,8 punti. Il rendimento del decennale italiano è a quota 1,29. Il prezzo del petrolio affonda del 31% sui mercati, il peggior calo dal 1991, dopo che l’Arabia Saudita e la Russia hanno innescato una guerra dei prezzi facendo saltare il vertice Opec+. Il greggio Wti del Texas cede il 31% a 27,35 dollari al barile mentre il Brent cede il 25% a 33,72.