È di nuovo crisi alla Sirti (infrastrutture per tlc e information technology) che ha confermato la procedura di licenziamento collettivo per 764 lavoratrici e lavoratori su circa 2.700 dipendenti in Italia.
Una richiesta che arriva a pochi mesi dall’accordo siglato al ministero dello Sviluppo Economico (nel maggio 2019) che prevedeva l’utilizzo del contratto di solidarietà, la rinuncia ai licenziamenti e la tutela dei posti di lavoro.
Dopo l’incontro di ieri con i sindacati pero’ la storica azienda non ha revocato i licenziamenti, confermandoli di fatto. Una notizia giudicata ”estremamente grave” dai sindacati che hanno subito proclamato 4 ore di sciopero nella trentina di siti Sirti presenti in Italia
Cgil, Cisl e Uil chiedono che la questione torni al Mise e ”si discuta di tutto il settore delle installazioni telefoniche che è in una situazione di forti difficoltà”. L’azienda dal canto suo lamenta la ”contrazione del giro d’affari a discapito degli operatori, l’inasprimento della concorrenza e la perdita di marginalità fino a livelli non sostenibili”. Uno scenario non incoraggiante che si aggiunge a quello dei danni (anche) economici creati dal Corona Virus.