Esito negativo della trattativa avviata al Ministero del Lavoro per i lavoratori degli appalti delle scuole. Sono quattromila coloro che da oggi non hanno più un lavoro a seguito dell’esclusione dal processo di internalizzazione dei servizi di pulizia, ausiliaria e decoro, nelle scuole italiane.
Quattromila lavoratori che rimarranno senza l’incarico, in carenza dei requisiti previsti dalla procedura selettiva per titoli (prevista dal Decreto Ministeriale e attiva dal 1 marzo), mentre per altri 4.500 si prospetta l’assunzione a contratto par-time, con il dimezzamento dell’orario di lavoro e delle retribuzioni.
Una conclusione “Inaccettabile” per i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, che chiedono “risposte e garanzie per tutti i lavoratori”. “Il Governo – dicono i tre leader sindacali – deve trovare subito una soluzione”.
I sindacati di categoria, in una nota, attaccano l’esecutivo Conte “sordo alla richiesta di farsi carico complessivamente della vertenza; Il Miur che non si è interessato concretamente a trovare soluzioni; Il ministero del Lavoro che ha dichiarato di non avere soluzioni immediate e concrete da proporre”.
“Le nostre richieste di costruire un percorso di sostegno e di prospettiva per quattromila persone – scrivono i sindacalisti – non hanno avuto risposte. Un’altra brutta pagina per il mondo del lavoro, dove sempre più spesso, per la mancanza di assunzione di responsabilità della politica e delle imprese, si sacrificano la dignità e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Cgil, Cisl e Uil affermano che “metteranno in campo le iniziative necessarie fino a quando non saranno trovate le soluzioni per dare continuità occupazionale e di reddito a tutti i lavoratori”.