Una piattaforma digitale anti-spreco, sicura e certificata, per fare incontrare solidarietà e sostenibilità, indirizzando a chi ha bisogno le eccedenze alimentari di negozi e ristoranti. Prodotti commestibili e sicuri ma non più vendibili, che se non fossero riallocati sarebbero destinati a diventare spreco, con danni per l’ambiente e ulteriori costi di gestione e smaltimento.
La presentazione. È questo lo scopo di BitGood, la piattaforma digitale certificata presentata in conferenza stampa alla Sala Stampa della Camera dei Deputati dall’Onorevole Maria Chiara Gadda, capogruppo Italia Viva in Commissione Agricoltura alla Camera e proponente della legge 166/2016 “antisprechi”, Patrizia De Luise, Presidente nazionale di Confesercenti, e Matteo Ricci, Vice Presidente Anci. Alla presentazione sono intervenuti anche Cristiano Nervegna, direttore generale di DeepLab, e Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati e Direttore Generale del Centro Agroalimentare di Roma che, oltre ad avere sostenuto il progetto, è il primo ad annunciare di aver adottato la piattaforma BitGood per la gestione delle eccedenze.
I dati. A rappresentare il mondo no-profit, invece, Stefano Carmenati, Amministratore Generale della Comunità di Sant’Egidio, anch’essa presente sulla piattaforma promossa da Confesercenti. In Italia, ogni anno, circa 2,7 milioni di persone chiedono un aiuto presso un’organizzazione di assistenza per procurarsi un pasto. Allo stesso tempo, – spiega Confesercenti in una nota – le Pmi italiane del commercio e della ristorazione producono ogni anno oltre 1,2 miliardi di euro di eccedenze alimentari. Si tratta di cibi e prodotti che rispondono a tutti gli standard qualitativi di sicurezza alimentare, ma che per varie ragioni non sono più vendibili. Lo scopo di Bit Good è quello di azzerare questo spreco, mettendo in relazione, in modo semplice e privo di rischi, chi possiede delle eccedenze alimentari con le organizzazioni no profit che ne effettuano la ridistribuzione a fini sociali.
La piattaforma BitGood – si legge nella nota – è accessibile via web su www.bitgood.it o attraverso l’app mobile BitGood per iOs e Android. I donatori potranno utilizzarla per inserire i prodotti da donare ed il sistema BitGood individuerà automaticamente il beneficiario più adatto, in termini di disponibilità al ritiro dei prodotti, vicinanza sul territorio e rapidità, rating assegnato agli operatori. Lo Stato italiano, con la legge 19 agosto 2016 n.166, ha introdotto incentivi per i donatori. Per questo, la piattaforma BitGood integra anche una tecnologia a registri distribuiti che permette di tenere traccia della provenienza e della destinazione delle donazioni.
Una sicurezza in più per chi riceve e un vantaggio per chi dona: grazie alla sua tecnologia di certificazione, infatti, BitGood produce automaticamente tutta la documentazione necessaria per l’accesso alle agevolazioni fiscali previste, grazie alle quali le Pmi che fanno solidarietà possono risparmiare fino a 1.000 euro l’anno di imposte.
“Diffondere le opportunità della legge 166/2016 e offrire gli strumenti per metterla in pratica anche ai piccoli esercizi, presenti in modo capillare sul territorio è oggi una delle nostre priorità – ha dichiarato Maria Chiara Gadda, promotrice della legge 166 detta antispreco – . Grazie agli ultimi emendamenti votati si è data prospettiva e stabilità al Tavolo per gli sprechi alimentari, nuova linfa al Fondo indigenti e in ultimo si è ampliato ulteriormente il paniere dei prodotti donabili, con l’inserimento dei libri. In questa nuova fase l’iniziativa di Confesercenti diventa strategica: la piattaforma infatti è uno strumento semplice ed immediato per mettere in relazione donatori e associazioni e alleggerire, grazie alla tecnologia, gli adempimenti burocratici. Un ulteriore mordente per l’alleanza della società civile con le imprese e il Terzo Settore, con l’obiettivo comune di garantire sempre più la sicurezza e la tutela dei consumatori in tutti i passaggi”.
“La questione della sostenibilità, sociale ed ambientale, dell’attività economica non è più rinviabile – sottolinea la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise – e va affrontata anche con le armi dell’innovazione: il progetto BitGood di Confesercenti è un esempio di come la tecnologia può mettersi al servizio non solo dei commercianti ma anche del territorio in cui operano e vivono, come dimostra l’adesione importante del Car e della comunità di Sant’Egidio. Permette infatti di applicare una buona pratica a un tema importante come quello dello spreco alimentare in un meccanismo che premia sia gli imprenditori che la rete della comunità: il danno dello spreco di eccedenze, infatti, non è solo ascrivibile al mancato consumo, ma anche all’aumento inevitabile della mole dei rifiuti. Con i conseguenti costi per la collettività ed anche per le imprese”.
“Nella filiera del recupero – dichiara Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati e dg del Car – un posto molto importante è occupato dai Mercati all’ingrosso, attraverso i quali transitano ogni giorno tonnellate di prodotto fresco che a volte rischiano di essere sprecate. Dal mio punto di vista privilegiato di presidente della Rete italiana dei Mercati e di focal point per la Fao dei Mercati in Europa posso dire che il sistema di recupero delle eccedenze basato soltanto sulla sensibilità personale degli operatori non è più sufficiente. Al Centro agroalimentare di Roma – conclude – abbiamo già avviato dei percorsi, grazie all’impegno e alla collaborazione di tante realtà romane e non solo impegnate nel sociale, per sistematizzare questo recupero. Ben vengano allora iniziative come questa di Confesercenti, che sicuramente sarà un supporto molto utile che faciliterà il nostro lavoro”.