Dopo il sì del Senato alla richiesta da parte del Tribunale dei Ministri a procedere contro Salvini sul caso Gregoretti, il futuro per il leader della Lega, Matteo Salvini, e per il suo partito si rivela in salita. Ma le vicende giudiziarie dell’ex ministro dell’Interno non sono l’unica preoccupazione che affligge il Carroccio: una nuova minaccia sembra arrivare proprio dagli alleati di FdI. Lo scontro, latente già negli ultimi mesi, si è acceso in questi giorni, in seguito alle rivendicazioni da parte del partito di Giorgia Meloni sul proprio candidato Raffaele Fitto nelle prossime elezioni regionali in Puglia. Ma la conflittualità Lega-FdI rischia di diventare una costante in molte delle prossime regionali primaverili, in cui tuttavia potrebbe avere un ruolo decisivo FI.
Il pomo della discordia nel rapporto già precario tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini si è delineato in occasione della scelta dei candidati di centrodestra nelle prossime elezioni regionali. In particolare, le tensioni si sono concentrate attorno al recente rifiuto opposto dalla Lega al candidato di FdI, Raffaele Fitto, attraverso una nota ufficiale piuttosto esplicita diffusa lo scorso 7 febbraio dal segretario regionale Luigi D’Eramo. “Trovo quantomeno bizzarro che Ignazio La Russa venga in Puglia a promuovere l’armonia nella coalizione accusando gli alleati di provincialismo e ‘cazzettismo’” ha scritto D’Eramo commentando le dichiarazioni rilasciate il giorno prima dal cofondatore di FdI, Ignazio La Russa, a proposito della necessità di unione all’interno del centrodestra. Dichiarazioni che sono suonate al segretario leghista come delle provocazioni inaccettabile, tanto da aggiungere: “Sono certo che al tavolo nazionale i nostri leader sapranno leggere la storia per scrivere il futuro, rispettando quanto ci hanno detto e chiesto gli elettori con il loro voto.”
Immediata la reazione di FdI, che non sembra in nessun modo disposto a soccombere al volere degli alleati. Lo dimostrano le parole di Meloni durante la riunione dell’esecutivo di FdI: “Matteo onori i patti – riporta Open – e non sia aggressivo nei nostri confronti”. D’altronde, dalla sua parte la leader di FdI ha la sicurezza dei sondaggi, che mostrano il suo partito protagonista di una continua crescita di consensi, a discapito della lenta ma – almeno apparentemente irrefrenabile – discesa della Lega. I sondaggi Ixè per Cartabianca vedono infatti FdI salire al 12,7%, mentre il Carroccio dal suo 33% non va oltre il 28%: un dato forte, che i meloniani non esitano a sottolineare, in quanto indice – stando alle loro dichiarazioni – dello stallo attuale della Lega.
Ma stando ai sondaggi, è proprio Giorgia Meloni il vero asso nella manica di FdI: secondo i dati Ixè è infatti proprio la leader romana a suscitare grande attrattiva sull’elettorato di destra, tanto da guadagnarsi il 34% della fiducia dell’elettorato totale, ben il 4% in più rispetto a Salvini. Così mentre quest’ultimo cerca di non cedere il passo all’alleata sul terreno delle regionali, cercando di spingere per avere un candidato leghista anche in Puglia, il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida difende a spada tratta i meriti del proprio partito: “Noi abbiamo voglia di vincere con tutto il centrodestra – riporta Open – e Giorgia è a prova di bomba perché è stata l’unica che è sempre stata fedele al centrodestra anche quando gli altri si sono concessi scappatelle o con Renzi o con Di Maio”.
Forza Italia potrebbe sciogliere il nodo, almeno in base a quanto dichiarato Giorgia Meloni, che non esita a tirare in ballo l’alleato: “Se Matteo vuole una regione del Sud si rivolga a Berlusconi e gli chieda la Campania” ha infatti dichiarato la leader di FdI. La tensione nel centrodestra è quindi tangibile e se la Lega non sarà in grado di fare un passo indietro di fronte ai mutati rapporti di forza all’interno della coalizione, il rischio che questa si sfaldi sotto le singole rivendicazioni partitiche sembra farsi sempre più realistico.