È Rossella Rendina il candidato espresso dal Movimento 5 Stelle per le elezioni suppletive che si terranno nella Capitale il prossimo primo marzo. A correre nel collegio uninominale di Roma Centro per l’elezione del sostituto di Paolo Gentiloni – diventato commissario europeo – ci saranno anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri del Pd, candidato espresso dal centrosinistra e Maurizio Leo di Fratelli d’Italia, sostenuto dal centrodestra.
Rendina, lei è la candidata espressa dal M5S per le suppletive nel collegio di Roma Centro, considerato una roccaforte del Pd e del centrosinistra. Come imposterà la sua campagna elettorale? La mia sarà una campagna di ascolto dei cittadini e delle loro esigenze. Si deve partire da qui. Ci sono tante proposte per i cittadini ed è fondamentale dare risposte concrete. La presenza sul territorio è un caposaldo per ogni attivista del M5S come me. Solo in questo modo possiamo dire di comprendere la realtà e trovare soluzioni.
Intorno alla sua candidatura nei giorni scorsi si sono create molte polemiche. Ma facciamo chiarezza: perché non è passata per la piattaforma Rousseau? C’erano anche altri candidati e siamo passati tutti per la piattaforma Rousseau, ma io sono risultata l’unica idonea agli stringenti requisiti che il M5S chiede per i suoi candidati. Per questo non si è proceduto alla votazione.
Si vocifera che il M5S punti ad un “onesto 10%”. Crede che l’operato non condiviso e spesso messo sotto accusa della Raggi, contribuirà a rendere dura questa competizione? Noi puntiamo a ottenere risultati concreti per i cittadini, più che a una percentuale. Virginia Raggi sta gradualmente rimettendo in piedi una città che era stata lasciata con 13 miliardi di debito, una situazione sull’orlo del baratro per una qualsiasi città del mondo. Questa è stata la prima giunta comunale negli ultimi 30 anni a non aver aperto nuovi mutui sulle spalle dei cittadini. Oltre a questo, la Raggi è riuscita anche nella riduzione di questo enorme debito precedente. Ha anche ottenuto ottimi risultati sulla legalità, con la scoperta di migliaia di utenze fantasma con l’operazione “Scroccopoli” e rifacendo centinaia di km di strade. C’è bisogno di tempo per ottenere i risultati che i cittadini giustamente si aspettano di vedere al primo impatto, perché Roma era stata lasciata in macerie da chi ha amministrato precedentemente.
Il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha posto la sfida tra i candidati di Pd e FdI accostandoli a “due modelli” contrapposti: “chi tassa” e “chi vuole togliere le tasse”. Dove si colloca il M5S? Il MoVimento 5 Stelle si colloca dalla parte di quei cittadini che per anni sono stati delusi dalle prese in giro di tutti i partiti, sia di destra che di sinistra. Ricordo che FdI ha votato la legge Fornero e il centrodestra ha creato Equitalia. Il MoVimento al governo è stato l’unico che ha finalmente tagliato il cosiddetto cuneo fiscale per i lavoratori, superato la Legge Fornero con Quota 100 e evitato l’aumento dell’Iva – parliamo di circa 600 euro a famiglia all’anno – che la caduta del governo ad Agosto, ad opera di Salvini, avrebbe comportato.
Il M5S si presenta contro il suo ministro dell’Economia. Ritiene che queste elezioni accelereranno gli scontri nella maggioranza? No, le elezioni suppletive non hanno niente a che vedere con il lavoro del governo Conte bis, che andrà avanti fino al 2023. Mettere in campo un ministro comporta una bella sfida per me, ma dalla mia parte, tra le altre cose, ho la conoscenza di un territorio che vivo da sempre, con le sue magnificenze e le sue strane miserie.
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Voterò il movimento
Salvini mi ha deluso