La paura del virus rischia di costare al turismo italiano almeno 1,6 miliardi di euro e oltre 13 milioni di presenze. E’ questa la fotografia scattata da Cst per Assoturismo Confesercenti.
“La vicenda del coronavirus va affrontata con serietà ed attenzione. La tutela della salute pubblica è assolutamente prioritaria, ma è necessario anche prendere tutte le misure utili per evitare che si diffonda ancora di più un clima di psicosi. Se la psicosi dovesse continuare il conto potrebbe essere ancora più salato”. Così Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti, commenta la vicenda Coronavirus nella giornata dell’incontro tra il Sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi e i rappresentanti delle imprese del settore.
La stima del danno elaborata da CST si basa sull’ipotesi (ottimistica) di un calo del 30% delle presenze turistiche cinesi (circa 1,6 milioni in meno) e del 6% degli altri turisti stranieri (-11,6 milioni), per una perdita totale di 13,2 milioni di presenze turistiche, con un danno diretto per il turismo italiano di 1,6 miliardi di euro di spesa per servizi turistici in meno. Le regioni più colpite saranno – emerge dallo studio – il Lazio, la Toscana, il Veneto e la Lombardia, che insieme intercettano oltre l’80% dei pernottamenti dei turisti cinesi.
“La convocazione da parte del Sottosegretario dimostra l’attenzione del Governo – continua Messina – e in particolare del dipartimento turistico del Mibact, ad una questione che rischia di danneggiare gravemente non solo le imprese ricettive, ma tutta l’economia italiana. Alla Bonaccorsi chiederemo, innanzitutto, di spostare al 2021 le celebrazioni dell’anno della cultura e del turismo Italia-Cina, ma anche di promuovere una campagna informativa per dare la giusta dimensione della vicenda all’opinione pubblica. Ma serve pure pensare ad un monitoraggio continuo dell’impatto sul settore e ad un sostegno mirato per le imprese del turismo direttamente danneggiate”.