Marco Crescimbeni รจ un avvocato e dirigente pubblico, specializzato in Diritto Amministrativo e Scienza dell’Amministrazione. Allโiniziale esperienza professionale in ambito legale, Marco per un breve periodo unisce lโattivitร lavorativa in un Istituto di Credito. Assunto per concorso nel Comune di Verona, si occupa inizialmente di servizi amministrativi generali e dal 1993 ininterrottamente di gestione e sviluppo delle risorse umane, prima in qualitร di Dirigente del Personale e successivamente come Direttore dell’Area Risorse Umane e Organizzazione. ร anche componente di Nuclei di Valutazione in vari enti ed ha collaborato in pubblicazioni in materia di lavoro pubblico. Infine, svolge attivitร di formazione, consulenza ed aggiornamento professionale.
Il Comune di Verona, ente locale che conta 1921 dipendenti, eroga servizi pubblici diversificati nelle principali aree di intervento della pubblica amministrazione locale nonchรฉ servizi demografici, lavori pubblici, urbanistica e gestione del territorio, edilizia privata, servizi sociali, sport e tempo libero, servizi materno infantili, cultura, commercio ed attivitร produttive. In ambito territoriale l’ente partecipa in un articolato sistema di aziende e societร che intervengono in fondamentali ambiti di interesse della collettivitร .
Come sta cambiando la figura del direttore del personale rispetto alla rivoluzione epocale che stiamo vivendo nella societร , nellโeconomia e nel mondo del lavoro? Si tratta di un ruolo chiave per gestire questa fase di cambiamento e transizione verso lโera della robotica e dellโintelligenza artificiale? Nuova reputazione e motivazione dei dipendenti pubblici, ringiovanimento del personale, investimento in formazione e tecnologia sono le sfide che la pubblica amministrazione sta affrontando in un momento di grande cambiamento sociale ed economico. Il Direttore del Personale ha un ruolo da protagonista nella evoluzione organizzativa, stimolando possibilitร e potenzialitร delle persone, riducendo la conflittualitร , portando un nuovo punto di vista per favorire la erogazione di servizi rapidi, efficaci e facilmente accessibili a cittadini ed imprese. La disciplina del lavoro pubblico รจ andata negli ultimi anni sempre piรน divaricandosi da quella del lavoro privato e prevale la disillusione verso la introduzione di riforme amministrative che sembrano non aver prodotto i risultati attesi di cambiamento strutturale della pubblica amministrazione. In questo contesto รจ molto piรน ciรฒ che unisce rispetto a ciรฒ che divide il Direttore HR in azienda ed in Direttore del Personale in un ente pubblico, entrambi operano in veste di agenti di trasformazione, di garanti delle regole, di professionisti capaci di elaborare soluzioni a problematiche complesse.
Il tema del benessere in azienda รจ molto diffuso. Come si realizza in concreto e quali sono le leve da attivare? Anche la pubblica amministrazione non puรฒ prescindere dal buono stato di salute fisica e psicologica dei collaboratori, salute organizzativa e salute delle persone al lavoro vanno di pari passo. Investire in benessere non solo รจ giusto da un punto di vista etico e sociale, ma genera un ritorno di efficienza in termini di migliore erogazione dei servizi. In questo senso la pubblica amministrazione ha forte vocazione, competenze ed esperienze (servizi sociali, assistenziali, sanitari) e si รจ sempre distinta per capacitร di inclusione e recupero di disagio e disabilitร , nonchรฉ per apertura in campi di intervento che vanno dalla analisi dei comportamenti sul posto di lavoro, alla comunicazione e riduzione dei conflitti.
Il welfare aziendale รจ uno strumento di grande attualitร che si sta sviluppando in modo capillare soprattutto negli ultimi anni. Tramite questi strumenti lโazienda ottiene una molteplicitร di benefici con ricadute positive anche a livello sociale. Che ne pensa? Il mondo del lavoro cambia e di conseguenza si possono introdurre anche in ambito pubblico politiche di welfare orientate a garantire un aumento della qualitร della vita. Una notevole apertura in materia รจ stata data dalle previsioni contenute nell’ultima tornata di contrattazione nazionale del lavoro. Per la prima volta viene infatti esplicitamente prevista la possibilitร di introdurre strumenti di welfare integrativo attraverso benefici di natura assistenziale e sociale in favore dei dipendenti. Purtroppo, a fronte di una apertura in sede di trattativa sindacale e di una positiva adesione da parte degli enti datori di lavoro, non si รจ realizzata una corrispondente favorevole impostazione del quadro normativo in materia di finanza pubblica e conseguentemente le iniziative hanno trovato scarso sviluppo. Tuttavia sono noti significativi interventi in tema di asili nidi aziendali, di previdenza integrativa, di counseling psicologico. Va proseguito il percorso iniziato in modo da sviluppare anche network e sinergie tra pubblico e privato.
La dimensione spazio temporale del lavoro e della organizzazione stanno cambiando, il tempo e il luogo di lavoro sono sempre meno vincolanti, anche se non per tutte le realtร . Parliamo di smart working e di work-life balance. A che punto siamo? La pubblica amministrazione eroga in larga parte servizi e le tradizionali modalitร di organizzazione del lavoro, unitamente alla forte burocratizzazione delle procedure, hanno rallentato l’avvio di progetti e sperimentazioni. Da qualche tempo si assiste peraltro ad una inversione di tendenza, nella convinzione che il lavoro agile non sia l’ennesima moda manageriale, ma una leva efficace per cambiare il lavoro e rendere le organizzazioni pubbliche piรน inclusive e sostenibili. Ci sono esempi importanti di introduzione dello smart working in funzione di โgrimaldelloโ per cambiare il lavoro in una ottica efficace di riforma del lavoro pubblico. In particolare gli enti locali sono piรน attenti ad accogliere il concetto di sostenibilitร in una accezione sistemica che coinvolge direttamente lo sviluppo ambientale, sociale, economico ed istituzionale, riconoscendo nel lavoro agile uno straordinario fattore abilitante della sostenibilitร che pone al centro la persona ed il suo benessere con positivi riflessi per la performance dell’organizzazione e per le ricadute positive sull’ecosistema e sul territorio nel suo complesso.
Nellโeconomia della conoscenza le risorse principali su cui investire e che rappresentano un vantaggio competitivo sono i talenti. Alcune consulenti di McKinsey nel lontano 1997 hanno teorizzato addirittura la โguerra dei talentiโ tra le aziende. Oggi parliamo di giovani talenti che appartengono alla generazione Z. Come si attrae e trattiene un talento e perchรฉ รจ cosรฌ importante? In questi ultimi anni si รจ assistito ad un forte esodo di personale pubblico sia per la normale curva anagrafica e sia per effetto della normativa in materia pensionistica. ร quindi finalmente riemerso il tema del reclutamento che non deve essere esclusivamente numerico e/o sostitutivo, ma anche qualitativo, in grado di attrarre i migliori e di dotare le strutture organizzative di nuove professionalitร e di nuove competenze. Sul punto la pubblica amministrazione puรฒ contare sul valore della propria mission al servizio della collettivitร , sulla sicurezza e garanzia del posto di lavoro, sul rispetto delle condizioni di lavoro. Certamente non puรฒ essere la stabilitร del posto l’elemento prevalente che porta i giovani talenti a tentare il lavoro nella pubblica ammnistrazione e vanno infatti impostati interessanti percorsi di carriera, aggiornamento professionale e premialitร adeguata. La assunzione di giovani preparati, dinamici, digitalmente formati รจ la chiave di volta per intercettare i nuovi bisogni e sensibilitร passando da una filosofia amministrativa statica e polverosa ad una visione creativa, innovativa, attraente di fare Pubblica Amministrazione.
La robotica e lโintelligenza artificiale stanno progressivamente trasformando lโazienda ed il lavoro. In che modo stanno cambiando anche lโattivitร dellโHr? Ci sono giร diversi ambiti di applicazione come ad esempio nella fase di selezione del personale? Cresce la pressione sulla funzione di direzione del personale che necessita di evolvere le proprie tradizionali competenze di facilitazione per lโinnovazione e di garanzia del rispetto delle regole, ponendo invece l’accento sui temi della attrazione, sviluppo e retention delle risorse. Robotica, intelligenza artificiale, big data sono, con le dovute eccezioni relative al mondo della salute, dello studio e della ricerca, ancora lontane da una introduzione massiccia nelle pubblica amministrazione. Va recuperato un forte ritardo ed anni di stallo culturale e tecnico, di magri investimenti, di mancata acquisizione di dotazioni e strutture. L’attuale sforzo รจ dedicato a dematerializzare drasticamente le procedure, informatizzare gli archivi, consentire servizi via internet anche da dispositivi mobili. L’impegno รจ forte e serve la progettazione, da parte dei direttori del personale, di una solida strategia che consideri anche gli effetti che la esperienza digitale produce sulle modalitร esistenziali e di agire delle persone, gli impatti psicologici, cognitivi e relazionali.
Lโazienda, a volte, si trova di fronte la necessitร di procedere a licenziamenti collettivi. Come si gestisce questa fase critica? Esuberi, eccedenze, riorganizzazioni non sono tematiche ignote alla amministrazione pubblica che si deve anche confrontare con situazioni che impongono interventi di revisione delle proprie dotazioni organiche. In questi casi รจ di aiuto un quadro normativo che privilegia ricollocazioni, recupero di professionalitร , riallocazione del personale. Sono positivamente affrontati casi di esternalizzazione di servizi (ad aziende private e/o ad aziende e societร partecipate) ed operazioni di dismissione di settori di intervento e/o di fusione/concentrazione di competenze. Recentemente ricorderei la importante azione di revisione organizzativa che ha investito le Province (trasformate in Enti di area vasta e Cittร Metropolitane). Fondamentale รจ l’impegno delle direzioni del personale per sostenere e gestire le incertezze e le criticitร derivanti dal cambiamento, con particolare attenzione al tema della integrazione tra diverse realtร amministrative e della formazione/aggiornamento di coloro che affrontavano un nuovo percorso lavorativo.
Le relazioni sindacali in questi anni sono molto cambiate. La dimensione aziendale รจ sempre piรน importante. Quali sono gli elementi di innovazione che vede o che auspica nelle relazioni sindacali? Il โpesoโ del sindacato nella pubblica amministrazione รจ particolarmente rilevante ed i propositi (vedi cd. riforma โBrunettaโ) di marginalizzare ed arginare la contrattazione non solo non hanno funzionato, ma hanno prodotto difficoltร di dialogo e comunicazione. Per gestire le risorse umane attraverso la leva economica (incrementi retributivi meritocratici) vanno utilizzati strumenti con modalitร diverse nel pubblico e nel privato ed in particolare รจ fondamentale la collaborazione e la condivisione delle parti sindacali. La autonomia negoziale del datore di lavoro pubblico รจ limitata nel perimetro concesso dalla normativa, sia di legge che contrattuale in sede nazionale. A fronte di rinnovi economici tardivi e politiche retributive piatte, il livello contrattuale decentrato integrativo รจ strumento necessario da non identificare come vincolo, ma come opportunitร . Senza sfuggire alle regole di selettivitร e premialitร va trovata la collaborazione delle parti sindacali sui temi condivisibili e comuni del miglioramento della organizzazione del lavoro pubblico, a tutto vantaggio della migliore erogazione dei servizi.
Se fosse ministro del Lavoro, quale sarebbe il primo provvedimento che promuoverebbe? Come Ministro del Lavoro mi muoverei per un aumento delle tutela e per la garanzia dei diritti per tutte le nuove realtร lavorative, la flessibilitร non deve essere declinata come precarizzazione nรฉ come rinuncia a trattamenti economici, contrattuali e normativi rispettosi degli artt. 35 e 36 della Costituzione.
Infine una domanda personale. Come e perchรฉ si decide, ad un certo punto della propria vita, di diventare direttore del personale? In ambito pubblico si arriva generalmente alla direzione del personale da un percorso prioritariamente orientato a competenze giuridico/amministrative. Viene privilegiata la conoscenza della normativa e la capacitร di interpretare ed applicare leggi e contratti. Nel tempo peraltro ci si accorge che si tratta di un mestiere affascinante che rende necessario trovare equilibrio ed equidistanza tra forze opposte che spingono e cercano di condizionarti. A quel punto, della vita e della carriera, si apprezzano gli aspetti di empatia, sensibilitร , garanzia ed equilibrio che la funzione richiede.