Quasi 14mila strutture ricettive fantasma e 20 milioni di presenze sommerse, con 1,4 miliardi di fatturato sommerso. È il “caso Roma” nell’allarme lanciato da Federalberghi Roma in apertura della diciassettesima edizione dell’Albergatore Day, il più grande evento della capitale dedicato al turismo.
I dati. A fronte dei 31.733 annunci di Airbnb e delle 17.938 strutture extra-alberghiere regolarmente censite in città, i dati elaborati da Federalberghi Roma (principalmente da Ebtl e Str) ipotizzano l’esistenza di ben 13.795 strutture fantasma. Il numero di 25.424.768 presenze nel settore extra-alberghiero regolare del 2019 quasi raddoppia con le 19.552.608 sommerse ipotizzate.
La situazione a livello nazionale. Tutto ciò – spiega Federalberghi Roma – equivale a 1.368.682.547 euro di fatturato sommerso e 68.434.127 euro di perdita annua di contributo di soggiorno. A livello nazionale, è di 500 milioni circa la cedolare secca non versata da Airbnb per il periodo settembre 2017-dicembre 2019. Si stima, quindi, un esercito di circa 3.500 occupati, alias lavoratori in nero, nel settore turistico sommerso. Il tutto, dicono gli albergatori, “con effetti devastanti come la desertificazione del centro storico e la destrutturazione del tessuto urbano e sociale”.