Un emendamento al dl Milleproroghe interviene per rafforzare la norma sull’equo compenso. Sarà vietato qualsiasi bando che non preveda un corrispettivo per il professionista incaricato. In più, il Mise è stato designato come l’organo che dovrà definire i parametri per le professioni associative, dopo un attento consulto con le associazioni interessate. Un passaggio importante atteso da almeno due anni. A farlo sapere è il CoLap in una nota.
Un intervento vantaggioso. “Dopo esser stati completamente dimenticati in legge di bilancio – dichiara la presidente CoLap Emiliana Alessandrucci – , arriva finalmente un intervento del Parlamento per aumentare le garanzie delle professioni associative. Non essere pagati nella maniera corretta per le attività che vengono svolte è un atto lesivo della dignità del professionista, ancora di più se a farlo è la Pubblica amministrazione”.
L’emendamento mira a scongiurare casi denunciati dal CoLap come quelli del bando del Mef, che lo scorso marzo aveva indetto un avviso nel quale cercava professionisti con alte competenze per incarichi di consulenza senza la previsione di un compenso. Sul versante dei parametri, nei prossimi mesi il Coordinamento parteciperà alla definizione degli stessi con il Ministero, essendo l’associazione maggiormente rappresentativa dei professionisti associativi in Italia.
“Ringraziamo l’onorevole Chiara Gribaudo e l’onorevole Andrea Orlando per la presentazione della proposta – chiosa la presidente Alessandrucci – . La definizione dei parametri e l’eliminazione dei bandi gratis è una delle battaglie che il Colap porta avanti da anni e siamo felici che siano state recepite le nostre proposte. Certo, il passaggio in Parlamento del Milleproroghe potrebbe essere l’occasione per approvare alte istanze sollevate negli ultimi tempi, come la riforma dei Codici Ateco, Vigileremo affinché vengano accolte tutte le idee che porterebbero a un miglioramento della condizione dei professionisti italiani”.