”La proposta del premier finlandese Sanna Marin di ridurre la settimana lavorativa tenedo invariati i salari richiama un tema serio e storicamente caro alla Cisl che non può essere liquidato, in Italia come altrove, con la formula semplicistica di una legge precettiva”. Lo dice la segretaria generale della Cisl Anna Maria Furlan.
”Il traguardo della settimana corta, l’esigenza di estendere il tempo libero per sè e la propria famiglia, sono questioni di grande modernità -afferma la leader Cisl- e vanno affrontate avendo ben presenti le regole dell’economia e le caratteristiche produttive e sociali di ogni Paese. In Italia esiste un problema di bassi salari, ma nel contempo è cresciuta l’esigenza di lavorare in modo più flessibile, in maniera più produttiva, concentrando il lavoro e aprendo più spazio al tempo di vita”.
L’idea di lavorare quattro giorni alla settimana quindi è molto suggestiva ma richiede un confronto comune, con le aziende e il Governo, per vedere come renderla sostenibile. L’errore più grave sarebbe quello di farla diventare l’ennesimo, sterile slogan ideologico da perseguire con norme calate dall’alto”
Settimana corta, Furlan (Cisl): idea suggestiva ma richiede confronto comune
Coinvolgere aziende e Governo per capire come rendere sostenibile l’idea di ridurre la settimana lavorativa
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