Segnali di indebolimento per l’economia nel quarto trimestre 2019, tanto che il Pil dovrebbe subire un lieve calo congiunturale e l’attività produttiva del prossimo anno potrebbe oscillare tra stagnazione e moderata recessione. E’ quanto prevede l’Ufficio Studi nell’ultimo numero di “Congiuntura Confcommercio”. Quanto ai consumi, a novembre l’Icc è sceso dello 0,3% rispetto al mese precedente e dello 0,4% su base annua.
Le dinamiche congiunturali. La diminuzione dello 0,3% registrata in termini congiunturali dall’Icc – spiega Confcommercio - è sintesi di un aumento della domanda relativa ai servizi (+0,3%) e di una riduzione di quella per i beni (-0,5%). Solo per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa si registra una moderata tendenza al miglioramento (+0,3%). La diminuzione più consistente ha invece continuato ad interessare i beni e i servizi per la mobilità (-1,4% sul mese precedente).
I dati. Di un certo rilievo è stata anche la diminuzione registrata per gli alimentari le bevande ed i tabacchi (-0,4%). Più contenute – rileva Confcommercio – le riduzioni per i beni ed i servizi per la casa e per i beni ed i servizi ricreativi (-0,2%). Per le altre funzioni di consumo sostanziale stagnazione rispetto ad ottobre.
Le dinamiche tendenziali. Il calo dello 0,4% deriva da una crescita dello 0,5% della domanda per i servizi e da una diminuzione dello 0,7% per i beni. Il segmento più vivace si conferma quello relativo alla spesa effettuata dalle famiglie per i beni e i servizi per le comunicazioni (+5%). In moderato recupero – prosegue Confcommercio – la domanda per l’abbigliamento e le calzature (+0,8%) e in lieve crescita anche i consumi di beni e servizi per la casa (+0,2%).
Le riduzioni. Sostanzialmente stabili – si legge nella nota – le spese per gli alberghi i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,1%). Per contro i consumi di beni e servizi per la mobilità amplificano la tendenza al ridimensionamento (-3,2%). Riduzioni di un certo rilievo si sono registrate per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-0,8%), per i beni e servizi ricreativi (-0,5%) e i beni e i servizi per la cura della persona (-0,4%).
I prezzi. Per dicembre 2019 l’Ufficio Studi stima un aumento dello 0,2% in termini congiunturali, mentre nel confronto con lo stesso mese del 2018 i prezzi crescerebbero dello 0,6%. Nella media dell’intero anno – conclude Confcommercio – l’inflazione è pertanto stimata allo 0,6% in deciso ridimensionamento rispetto al 2018.