Il volume complessivo delle tredicesime che saranno erogate in questi giorni sarà pari a 12,5 miliardi di euro netti (20,9 miliardi di euro lordi) se si considerano solo i lavoratori privati del settore non agricolo. L’importo medio della mensilità aggiuntiva sarà pari a 956 euro, con una ampia forbice fra i dipendenti in part time e quelli in full time. A rilevarlo è l’Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro in una nota.
Le donne le più penalizzate. I primi, infatti, – spiega l’Osservatorio – riceveranno in busta paga circa 529 euro (netti), i secondi invece circa 1.192 euro (netti). Saranno soprattutto le lavoratrici dipendenti a ricevere quest’anno una tredicesima più contenuta rispetto ai loro colleghi uomini a causa di un numero di ore lavorate inferiore. Infatti, il part time, che interessa il 28,8% del totale dei dipendenti privati occupati nel mese di dicembre (pari a 13 milioni), – si legge nella nota – raggiunge il 46,4% quando si tratta di donne. Una platea di oltre 2,5 milioni di lavoratrici. Gli uomini in part time, invece, sono solo il 16,2% del totale, circa quindi 1,2 milioni.
I dati. Se analizziamo, poi, la distribuzione geografica delle tredicesime notiamo che il 63% del volume totale sarà a disposizione dell’economia del Nord Italia. Infatti, il 37% del totale, ovvero ben 3,7 miliardi di euro, – prosegue l’Osservatorio – spetterà ai residenti nelle regioni del Nord ovest e il 26% (3,3 mld di euro) ai lavoratori del Nord est.
La quota che interessa il Mezzogiorno è, invece, del 16% (di cui il 5% nelle isole), mentre il Centro Italia potrà contare sul 20% del volume complessivo delle tredicesime. Questi due fattori, la variazione territoriale delle mensilità aggiuntive e la maggiore diffusione del part time nel Meridione, – conclude l’Osservatorio – fanno sì che la tredicesima percepita da un sardo o da un siciliano (746 €) sia inferiore di 210 euro rispetto alla media nazionale (-28%) e di 331 euro rispetto ai lavoratori del Nord ovest (-44%).