Si è svolto oggi il 5° incontro di trattativa per il rinnovo del Contratto dei Metalmeccanici della Piccola industria presso la sede di Confimi Industria a Roma.
Sul salario siamo di fronte ad un primo segnale positivo, dichiara Ferdinando Uliano a capo della delegazione Fim-Cisl – non ci sono proposte precise in termini quantitativi alla nostra richiesta del 8%, ma se già nei primi incontri Confimi Industria ha precisato che le erogazione salariali potranno andare oltre il dato dell’inflazione e erogate con le stesse modalità del precedente contratto, possiamo affermare che il negoziato va nella direzione giusta. Sono due elementi positivi che in altri rinnovi contrattuali ad oggi non sono presenti.
Abbiamo poi ribadito che per quanto ci riguarda – precisa Ferdinando – sul lato economico è necessario rispondere alle quantità richieste oltre che prevedere la totale copertura salariale con la decorrenza degli aumenti salariali dal primo giorno di scadenza del contratto, 31 maggio 2019, nochè la durata di 3 anni. E’ indispensabile poi avere una risposta positiva alla richiesta di incremento della previdenza integrativa portandola al 2 %, all’attuazione della piattaforma welfare unica nazionale per l’erogazione dei flexible benefit e al collegamento con i premi di risultato aziendali e territoriali.
Passi in avanti si sono fatti sul rendere certo il secondo livello di contrattazione con l’introduzione della contrattazione territoriale. Nel nostro Paese la contrattazione di secondo livello aziendale e/o territoriale non è un diritto disponibile per tutti i lavoratori. Nel mondo delle piccole industrie metalmeccaniche si stima che meno del 20% delle aziende distribuisca ai lavoratori in termini economici e normativi la produttività e la redditività creata.
L’impianto sui livelli contrattuali che oggi ci è stato presentato va nella direzione di rendere certa la contrattazione di secondo livello per tutti i lavoratori del settore. Inanzitutto è ricondotto all’azione delle parti sociali l’applicazione contrattuale del livello territoriale (provinciale o regionale), fare il contratto territoriale conviene ai lavoratori e alle imprese sia in termini di costo che di vantaggi legati alla decontribuzione e alla detassazione. Se vengono accolte tutte le nostre richieste, a partire dalle quantità economiche da destinare al 2° livello, non ci saranno contrapposizioni tra contrattazione territoriale e aziendale e verrà privilegiata la contrattazione più prossima, quella più vicina ai lavoratori e alle imprese.
Quello che va prefigurandosi è un sistema molto innovativo – evidenzia Ferdinando Uliano -che coglie le nostre richieste di estendere a tutti i lavoratori il diritto al contratto di 2° livello sia esso aziendale che territoriale (provinciale o regionale nelle aree in cui la presenza dell’industria metalmeccanica è marginale). Per noi è sempre stato prioritario rendere conveniente per il lavoratore e l’impresa la contrattazione di 2° livello ed estenderla a tutte le aziende che non fanno la contrattazione aziendale.
I prossimi incontri saranno fondamentali per verificare nel concreto tutti gli aspetti necessari ad una soluzione positiva sia sull’impianto del contratto territoriale sia dal punto di vista normativo ed economico. Abbiamo concordato di sviluppare nei prossimi incontri tecnici prima tutti gli aspetti normativi presenti nella nostra piattaforma e successivamente quelli di natura economica. Nei prossimi incontri quindi oltre a definire gli aspetti relativi alla contrattazione territoriale e alla staffetta generazionale affronteremo anche i temi fino ad oggi non trattati come la formazione e l’inquadramento professionale, il bilancio delle competenze, il diritto allo studio, alla salute, alla sicurezza, l’orario di lavoro, il tema della conciliazione vita-lavoro, il mercato del lavoro, il contratto Socrate, la staffetta generazionale. I prossimi incontri sono previsti nella sede di Confimi Industria in sessione tecnica il giorno 8 e 22 gennaio e in sessione plenaria il giorno 4 febbraio.