Oggi, lunedì 9 dicembre, è l’ultima data per pagare la rata della “rottamazione-ter” e del “saldo e stralcio”. In realtà, l’appello per mettere i conti in regola è scaduto lunedì 2 dicembre ma con la tolleranza concessa dall’Agenzia delle Entrate (5 giorni), a cui si aggiungono il sabato e la domenica successivi (come previsto dalla legge n. 136/2018), il termine ultimo è slittato alla giornata di oggi.
In caso di mancato pagamento. A farlo sapere è la stessa Agenzia delle Entrate-Riscossione che ricorda anche che il mancato, insufficiente o tardivo pagamento della rata determina automaticamente l’inefficacia della definizione agevolata. Vale a dire che si perderanno tutti i benefici e il debito non potrà essere più rateizzato. Quindi riprenderanno le azioni di recupero.
La cifra. Una maxi – operazione che coinvolge 1,8 milioni di contribuenti per un totale di oltre 15 milioni di cartelle. Sono infatti 11,4 milioni quelli per la rottamazione – ter e circa 4,2 milioni quelle per il saldo e stralcio. Numeri alla mano, lo Stato attende di incassare più o meno 1,2 miliardi di euro che andranno ad aggiungersi agli 1,6 miliardi incassati il 31 luglio scorso. La somma finale del 2019 dovrebbe aggirarsi attorno ai 2,8 miliardi.
Come e dove si possono effettuare i pagamenti. Nessuna coda chilometrica da fare negli uffici postali. Per mettere i propri conti in regola si può pagare presso la propria banca, usando i dispositivi bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill, oppure, semplicemente da casa, sfruttando il servizio presente sul web, l’online banking. Altri metodi di pagamento, sono quelli offerti dagli uffici postali, dai tabaccai aderenti a Banca 5 o dai sistemi Sisal e Lottomatica. Inoltre, si possono effettuare i versamenti direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, attraverso l’App Equiclick e tramite la piattaforma PagoPa.
I contribuenti interessati, se non salderanno le proprie posizioni entro oggi, si ritroveranno in una situazione irreversibile, non potendo più fruire dei benefici previsti dalla rottamazione. Nello specifico, decade lo sconto delle cartelle e la possibilità di dilazionare gli importi da pagare. Non solo: l’Agenzia delle Entrate-Riscossione si metterà al lavoro per riattivare le azioni di recupero delle somme dovute e non pagate anche attraverso il pignoramento.