Il possesso di competenze digitali si è dimostrato un requisito necessario per circa 3,1 milioni di profili professionali degli oltre 4,5 milioni ricercati dalle imprese nel 2018. La richiesta di e-skills aumenta al crescere del livello di studio segnalato dalle imprese, raggiungendo la quasi totalità per i laureati, diventando dunque un requisito di base “indispensabile” per l’ingresso nel mondo del lavoro. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Rapporto Competenze digitali del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, discusso a Job&Orienta.
I dati. In particolare, – spiega Unioncamere – la competenza nell’utilizzo di linguaggi matematici e informatici si è rivelata un requisito fondamentale per il 51% dei profili (2,3 milioni), mentre le abilità digitali di base e l’abilità nella gestione di strumenti di comunicazione visiva e multimediale sono state richieste al 58% dei profili (2,7 milioni). Più contenuta – si legge nella nota – la diffusione della richiesta di competenze specifiche e ovviamente più specialistiche per la gestione di soluzioni e tecnologie robotiche, big data analytics, internet of things, ecc. ai processi aziendali, in linea con quanto previsto nel ‘Pacchetto Impresa 4.0’ (36,3%, ossia 1,7 milioni di profili).
Richiesta di e-skills. Le e-skills non sono solo una competenza importante per le imprese che si occupano di digitale e informatica, ma – rileva Unioncamere – rappresentano un requisito spendibile in modo trasversale un po’ in tutti i comparti che affrontano o si preparano a fronteggiare le varie fasi della Digital Transformation.
Le figure più richieste nel 2018. Tra le nuove professioni digitali emergenti si stanno diffondendo i data scientist, i big data analyst, i cloud computing expert, i cyber security expert, i business intelligence analyst, gli artificial intelligence system engineer e i web marketing manager. Ma competenze digitali con grado di importanza elevato – prosegue Unioncamere – saranno richieste anche a figure più tradizionali, come gli ingegneri, gli specialisti in contabilità e in gestione e controllo, gli specialisti in pubbliche relazioni, i tecnici dell’organizzazione e della gestione dei fattori produttivi.
Le figure del mismatch nel 2018. Non sempre le imprese trovano le competenze ricercate: il mismatch tra domanda e offerta di lavoro per le figure professionali in possesso di elevate competenze digitali – si legge ancora nella nota – sale al 33%, contro un valore medio del 26%.
Le figure più difficili da reperire. Per quanto riguarda l’elevata capacità di utilizzare linguaggi e metodi matematici e informatici, le figure più difficili da reperire – spiega Unioncamere – sono i tecnici programmatori, analisti e progettisti di software, ingegneri elettrotecnici (con oltre il 60% di difficoltà di reperimento), seguono ingegneri chimici, energetici e meccanici, specialisti in contabilità, tecnici meccanici e installatori di apparecchiature informatiche.
Strumenti di comunicazione visiva. Per quanto riguarda l’elevata competenza nel gestire e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, tra i più difficili da reperire – sottolinea Unioncamere – si incontrano: installatori e manutentori di apparecchiature informatiche (con quasi l’80% di difficoltà di reperimento), agenti assicuratori, analisti e progettisti di software, tecnici programmatori e disegnatori industriali (con oltre il 55%), seguono ingegneri energetici e meccanici, specialisti nelle public relation e specialisti in contabilità e problemi finanziari.
Le tecnologie “4.0”. Un elevato grado di importanza per la capacità nel gestire soluzioni innovative applicando tecnologie “4.0” è fondamentale nei comparti più specializzati, in cui – continua Unioncamere – le figure professionali più difficili da reperire, sono matematici e statistici (con oltre l’80% di difficoltà), analisti e progettisti di software, tecnici gestori di reti e di sistemi telematici, ingegneri elettronici e in telecomunicazioni e progettisti e amministratori di sistemi.
Il mondo delle competenze digitali – rileva Unioncamere – fornisce ampie prospettive per i giovani under 29 anche in base al loro titolo e indirizzo di studio. Gli under 29 con e-skills più richiesti sono i laureati in statistica, in ingegneria civile e ambientale, e scienze matematiche, fisiche e naturali, agraria, indirizzo chimico-farmaceutico e ingegneria elettronica e dell’informazione.
I diplomati under 29 con maggiore richiesta – si legge ancora nella nota – provengono da percorsi in grafica e comunicazione, in produzione e manutenzione industriali e artigianali, in meccanica, meccatronica ed energia, nell’indirizzo chimico, nel socio sanitario e dai licei artistici. Importante – conclude Unioncamere – anche la presenza di under 29 con qualifiche professionali in figura e cartotecnico, lavorazioni artistiche, nell’indirizzo elettronico, in riparazione dei veicoli a motore e trasformazione agroalimentare e nelle qualifiche amministrativo-segretariali.