Nel mese di novembre 2019 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un avanzo di 1.300 milioni, in miglioramento di circa 5.500 milioni rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (-4.178 milioni). A farlo sapere è il Mef in una nota.
I dati. Nei primi undici mesi dell’anno in corso, il fabbisogno del settore statale si attesta sui 51.600 milioni, in diminuzione rispetto ai 57.700 milioni del periodo gennaio-novembre 2018. Nel confronto con il corrispondente mese del 2018, – spiega il Mef – il saldo ha beneficiato di maggiori incassi fiscali dovuti al differimento del termine di scadenza del pagamento delle imposte in autoliquidazione dal 1° luglio al 30 settembre ai sensi del DL n. 34/2019 (cd. ‘Decreto crescita’ ).
Minori pagamenti. Dal lato della spesa si segnalano minori pagamenti delle amministrazioni centrali e minori prelievi da parte degli enti territoriali – prosegue il Mef – . La spesa per interessi sui titoli di Stato presenta una diminuzione di circa 120 milioni.
La situazione nel 2018. Nel mese di agosto 2018 – si legge in una nota del Mef – il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un avanzo di 1.300 milioni, in miglioramento di circa 2.400 milioni rispetto al corrispondente mese dello scorso anno, quando si era registrato un fabbisogno di 1.111 milioni. Nei primi otto mesi dell’anno in corso il fabbisogno del settore statale si è attestato sui 29.500 milioni, con una flessione di 11.760 milioni rispetto a quello registrato nel periodo gennaio-agosto 2017.
Il confronto. Facendo un confronto con lo scorso anno, nei primi otto mesi del 2018, il fabbisogno del settore statale, al netto delle operazioni legate alla tutela del settore creditizio che nel 2017 avevano pesato sul saldo per 8.900 milioni, ha evidenziato una riduzione di circa 2.900 milioni.