Il governo si prepara a trattare la questione Alitalia con un provvedimento mirato. Il decreto dovrebbe consentire ai commissari l’utilizzo dei 400 milioni del prestito ponte (stanziati con il decreto fiscale) nonostante non sia stata ancora finalizzata la cordata per la cessione della ex compagnia di bandiera. Il prestito, tuttavia, non dovrebbe però essere aumentato ma dovrebbe rimanere di 400 milioni.
“Siamo tutti d’accordo – ha detto Luigi Di Maio – che vada fatta una norma che permetta alla struttura commissariale di utilizzare il prestito ponte. Non c’è una decisione politica da prendere. Tutti siamo d’accordo che dobbiamo dare una chance a questa compagnia – ha proseguito – però è anche arrivato il momento di fare un’azione di responsabilità sugli amministratori. Quando è che, con un’azione di responsabilità, decideremo chi ha causato i danni in Alitalia, quando è che facciamo pagare con il proprio patrimonio un pò di amministratori delegati che sono andati lì, l’hanno utilizzata come bancomat e se ne sono andati?”.
La soluzione della crisi. Secondo il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli è possibile avere una soluzione della crisi attraverso due step. Il percorso per rilanciare la compagnia potrebbe essere quello “di fare una struttura commissariale che abbia come obiettivo la ristrutturazione e poi la remissione sul mercato o la nazionalizzazione.”
La situazione della compagnia. Intanto, Alitalia continuerà a volare con soldi pubblici in amministrazione straordinaria, come sta facendo dall’aprile del 2017, quando Etihad staccò la spina e i lavoratori bocciarono successivamente in un referendum un piano di ricapitalizzazione da due miliardi di euro e con circa 1.000 esuberi. Secondo alcune previsioni, la somma spesa dallo Stato negli ultimi 40 anni per tenere in piedi l’ex compagnia di bandiera è salita a circa 10 miliardi di euro.