L’82% dei leader e dei decision maker Hr italiani ritiene che le risorse umane debbano cambiare il loro mandato, abbracciando professionisti esterni e fornitori di terze parti, per diventare un fattore chiave della performance della forza lavoro. A dirlo è Accenture nell’ambito di una dettagliata ricerca sul tema.
Secondo una recente indagine di Deloitte, invece, vi sono cinque principali tendenze che stanno caratterizzando il mondo Hr e sono le seguenti: learning (con il 56% dei rispondenti italiani che dichiara di essere pronto ad intraprendere azioni in tal senso), leadership development (considerata importante ma ancora poco stressata, con solo il 43% dei rispondenti che ha intrapreso azioni concrete), talent mobility, technology (e quindi le tecnologie utilizzate per gestire il personale), employee experience (perché diventerà sempre più importante prendersi cura della soddisfazione dei talenti). Uno spaccato molto incisivo della trasformazione delle risorse umane, quello appena descritto, che fa da introduzione e corollario all’ebook realizzato dalla community Startup Geeks in collaborazione con Techyon (boutique di head hunting di profili tecnologici) e dedicato a una selezione di startup italiane che hanno già introdotto soluzioni migliorative per l’ecosistema dei processi di selezione e gestione delle Hr.
Le competenze richieste e mancanti. I dati sulla disoccupazione giovanile in Italia parlano chiaro: più del 30% dei giovani italiani tra i 15 e 24 anni non ha lavoro mentre il 31% delle aziende della Penisola ha difficoltà nel trovare i candidati giusti. E quando i profili giusti vengono individuati, la selezione può durare anche 36 giorni, contro i 24 giorni impiegati in media dalle aziende statunitensi. Le nuove tecnologie e l’automazione, in questo scenario, stanno cambiando il tipo di competenze richieste per essere dei candidati modello per uno specifico ruolo, rendendo ancora più difficoltoso non solo il processo di selezione ma anche il raggiungimento di quelle skill non considerate a dovere nei cicli di studio universitari (il 39% dei lavoratori italiani, guarda caso, non sono compatibili con le qualifiche del loro impiego). Il cambiamento, e su questo punto converge il pensiero di vari esperti, è però in atto e i professionisti delle Hr stanno abbracciando soluzioni innovative per la gestione delle risorse umane, più trasparenti e più in linea con le necessità del mercato del lavoro.
Dove intervengono le startup delle Hr. Le oltre 60 startup selezionate e raccontate nell’ebook sono state divise fra quattro aree di competenza: training & development, recruitment & employer branding, welfare software. Le prime aiutano i candidati a formarsi e a prepararsi al meglio ai colloqui di lavoro e alle mansioni lavorative, le seconde utilizzano invece tecniche alternative alla selezione tradizionale supportando le aziende nel migliorare la loro capacità di attrarre e trattenere i talenti. Si occupano di welfare, invece, le startup che mirano ad alzare la qualità della vita sul posto di lavoro e la soddisfazione del personale mentre le startup che sviluppano software sono specializzate nell’analizzare i dati provenienti dai gruppi di lavoro, elaborarli e creare una visione più completa dello stato di salute dell’azienda al suo interno. In generale sono molte le startup che portano avanti da anni una sorta di rivoluzione nelle attività di selezione e gestione delle Hr e cambiando anche il modo stesso di vivere all’interno di un’azienda: eccone qualche esempio.
Chi sono e cosa fanno. Nell’ambito della formazione, una startup a vocazione sociale qual è Start2impact affianca i giovanissimi (dai 16 anni in avanti) nella costruzione di competenze pratiche e già spendibili nel mondo del lavoro, mentre una realtà come OfCourseMe consente ai dipendenti di personalizzare il proprio percorso di apprendimento e aggiornamento grazie all’indicizzazione e aggregazione dei contenuti formativi online. La selezione del personale e l’employer branding è invece il campo d’azione di piattaforme come SkillsJobs, che agevola l’incontro fra recruiter e candidati grazie a un avanzato sistema di matching tra l’esperienza e la competenza del candidato e il profilo richiesto dall’azienda. Il welfare aziendale è infine la specialità di startup come Healty Virtuoso e HR Coffee: la prima ha sviluppato una serie di servizi per stimolare i dipendenti a condurre una vita più sana e attiva, la seconda mette in collegamento tutti gli addetti di un’azienda aiutandoli a incrementare non solo la produttività ma anche le relazioni interpersonali, generando allo stesso tempo insights utili per le decisioni strategiche.