Segnali negativi per il Misery Index di settembre 2019, che questa volta si è attestato su un valore stimato di 17,9, in aumento rispetto al dato di agosto (17,6). Il peggioramento dell’indicatore è stato determinato dalla componente relativa alla disoccupazione che ha più che compensato la dinamica meno sostenuta dei prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto. E’ questo il quadro delineato da una nota diffusa da Confcommercio.
I dati. Il peggioramento che si comincia ad intravedere nel mercato del lavoro, dopo un biennio di sostanziale stagnazione produttiva, rappresenta un preoccupante segnale. In assenza di una svolta significativa nei prossimi mesi potremmo, infatti, assistere ad un incremento. A settembre – spiega Confcommercio – il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato al 9,9%, in aumento di tre decimi di punto rispetto ad agosto.
I sottoccupati. Includendo una parte dei sottoccupati tra i disoccupati, fermo restando il complesso delle persone presenti sul mercato del lavoro, la situazione appare meno favorevole, con un tasso di disoccupazione pari all’11,4%. All’interno dei disoccupati – si legge nella nota – la componente relativa ai sottoccupati segnala una stabilità in termini congiunturali ed un aumento di 18mila unità nel confronto annuo. A settembre 2019, dopo il ridimensionamento di agosto, le ore autorizzate di CIG sono tornate a registrare, nel confronto annuo, un aumento (+51,9%).
Il confronto. Nei primi nove mesi dell’anno si rileva un incremento del 16,3% rispetto allo stesso periodo del 2018. In termini di ore di Cig effettivamente utilizzate destagionalizzate e ricondotte a Ula si riscontra sia in termini congiunturali sia su base annua, un aumento. Dal lato degli scoraggiati a fronte di un’invarianza in termini congiunturali, – prosegue Confcommercio – nel confronto con lo stesso mese del 2018 si evidenzia una diminuzione.
Il combinarsi di queste dinamiche – conclude Confcommercio – ha portato ad un aumento del tasso di disoccupazione esteso di quattro decimi di punto su base mensile, e a una diminuzione di analoga entità nel confronto annuo. Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,4% su base annua, in rallentamento rispetto a quanto rilevato nel bimestre precedente (+0,7%).