Difficilmente la lotteria degli scontrini potrà partire a gennaio come previsto: in questo momento, in Italia, non c’è un solo registratore di cassa abilitato. L’Agenzia delle Entrate non ha ancora comunicato le specifiche tecniche necessarie e serve dunque più tempo per aggiornare o sostituire gli apparecchi in dotazione alla rete commerciale. Un’operazione di grandi dimensioni che costerà alle imprese diversi mesi ed interventi per almeno 600 milioni di euro.
Lo scontrino elettronico. Così Confesercenti in una nota sulla lotteria degli scontrini, che il governo intende avviare per gennaio 2020: un obiettivo che rischia di diventare una corsa contro il tempo e l’ennesima ingente ‘una tantum’ da versare a breve per le attività commerciali. Per permettere ai clienti di partecipare all’estrazione degli scontrini, – spiega Confesercenti – è necessario infatti un sistema che trasmetta telematicamente all’Agenzia delle entrate i dati del singolo acquisto. Una funzione che non è attualmente disponibile nemmeno per i registratori di cassa aggiornati quest’anno, in vista dell’invio telematico dei corrispettivi, il cosiddetto ‘scontrino elettronico’, anch’esso in partenza per gennaio 2020.
Gli aspetti tecnici. Gli esercenti – si legge nella nota – dovranno quindi o comprare un nuovo registratore di cassa telematico, o aggiornare il dispositivo in loro possesso, anche se nuovo. Rimane poi aperta la questione dell’adeguamento hardware nelle forme di un dispositivo di acquisizione ottica, come quello delle farmacie, visto che è impensabile prevedere l’inserimento manuale del codice fiscale, soprattutto per le attività con un volume sostanzioso di scontrini come, ad esempio, un bar.
Una volta emanate le specifiche tecniche, – aggiunge Confesercenti – lo sviluppo degli aggiornamenti hardware e software necessari potrebbe richiedere diversi mesi. Le imprese rischiano dunque di arrivare a gennaio senza avere, e non per loro volontà, i registratori di cassa necessari alla Lotteria dello Scontrino. Ma a gennaio scattano anche le sanzioni, fino a 500 euro, per gli esercenti che non acquisiscono il codice fiscale del cliente.
La proroga. È quindi necessario rinviare, di almeno sei mesi, l’entrata in vigore della Lotteria. – conclude Confesercenti, secondo cui è necessario prorogare ed ampliare anche il credito di imposta per l’acquisto dei dispositivi che era stato già previsto per lo scontrino elettronico: gli attuali tetti d’importo, 50 euro per l’adattamento di un vecchio registratore e 250 euro per l’acquisto di uno nuovo, sono troppo limitati.