L’indice dei prezzi alla produzione dell’industria è in aumento. Nello specifico, a settembre 2019, sono cresciuti dello 0,1%, registrando al tempo stesso una diminuzione tendenziale dell’1,7%. E’ quanto emerge da una nota diffusa dall’Istat, secondo cui sul mercato interno, i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuiscono del 2,4% rispetto a settembre 2018.
Al netto del comparto energetico, – spiega l’Istituto – la variazione congiunturale è nulla, quella tendenziale evidenzia un incremento pari a +0,4%. Sul mercato estero i prezzi alla produzione dell’industria fanno registrare la stessa variazione positiva sia rispetto al mese precedente sia a livello tendenziale (+0,3%), sintesi di variazioni positive in entrambe le aree di riferimento.
Il confronto. Nel trimestre luglio-settembre 2019 – prosegue l’Istat – si stima una flessione congiunturale dei prezzi alla produzione dell’industria pari a -0,6%. Dall’inizio del 2019 si rileva una crescita tendenziale dell’1,1%; la dinamica dei prezzi è più sostenuta sul mercato interno (+1,3%) rispetto a quello estero (+0,5%).
Il mercato interno. Nel mese di settembre 2019, – si legge nella nota – per il mercato interno le variazioni tendenziali positive più significative si registrano nel settore dei prodotti farmaceutici (+2,1%) e in quello dei mezzi di trasporto (+1,7%). Per il mercato estero, area euro, si segnalano variazioni tendenziali positive nei settori dei computer e prodotti di elettronica (+3,0%), dei prodotti chimici (+1,6%) e dei mezzi di trasporto (+1,4%) mentre, per l’area non euro, nel settore della riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (+3,1%) in quello dei computer e prodotti di elettronica (+2,5%) e nell’industria tessile (+2,1%).
I prodotti petroliferi raffinati. Secondo l’Istituto, si rilevano variazioni negative su base annua sia per il mercato interno (-7,3%) sia per il mercato estero (area euro -9,9%, area non euro -13,1%). A settembre si stima che l’indice di prezzo alla produzione per gli edifici residenziali e non residenziali diminuisca dello 0,6% su base annua. In diminuzione, su base annua, – conclude l’Istat – anche l’indice di prezzo per strade e ferrovie (- 0,3%).