Crescono le domande per il reddito di cittadinanza. All’8 ottobre 2019, 1,5 milioni di nuclei hanno presentato una domanda di Reddito/Pensione di Cittadinanza all’Inps. Nello specifico, 982mila sono state le richieste accolte, 126 mila sono in lavorazione e 415 mila sono state respinte o cancellate. Da aprile 2019 ad oggi 39 mila nuclei sono decaduti dal diritto. A farlo sapere è l’Osservatorio sul Reddito/Pensione di Cittadinanza e Reddito di Inclusione dell’Inps.
I dati. Il 79% delle domande pervenute per canale di trasmissione è stata trasmessa dai Caf e dai Patronati e solo il 21% dalle Poste Italiane; quest’ultima percentuale – rileva l’Inps – sale al 32% se si considerano le domande pervenute dalle regioni del Nord e scende al 16% per quelle pervenute dalle regioni del Sud e delle Isole. Le regioni del Sud e delle Isole, con 849 mila nuclei (56%), detengono il primato delle domande pervenute, – spiega l’Inps – seguite dalle regioni del Nord, con 425 mila nuclei (28%), e da quelle del Centro con 249 mila nuclei (16%).
Le domande accolte. Nello specifico – si apprende dall’Osservatorio – risultano 982 mila nuclei le cui domande sono state accolte; di questi, 39 mila sono decaduti3 dal diritto. I 943 mila nuclei restanti sono costituiti per 825 mila da percettori di Reddito di Cittadinanza, con 2,2 milioni di persone coinvolte, e per 118 mila da percettori di Pensione di Cittadinanza, con 134 mila persone coinvolte. Inoltre, i nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza passano dal 90% nelle regioni del Sud e delle Isole, all’85% nelle regioni del Centro per poi diminuire ulteriormente di due punti percentuali nelle regioni del Nord.
I nuclei percettori si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, – prosegue l’Inps – raggiungendo il 61% del totale delle prestazioni erogate, seguono le regioni del Nord con il 24% ed infine quelle del Centro con il 15%. A fronte di 943 mila nuclei percettori sono state coinvolte 2,3 milioni di persone, di cui 1,5 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 493 mila nelle regioni del Nord e 315 mila in quelle del Centro. La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza – fa sapere l’Osservatorio – è la Campania (19% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (17%), dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede il 54% dei nuclei beneficiari.
Quanto alla cittadinanza del richiedente la prestazione, – puntualizza l’Inps – nel 90% dei casi risulta erogata ad un italiano, nel 6% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 3% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari dei casi precedenti.
Le domande decadute. Ad oggi risulta che 39 mila nuclei, di cui 36 mila beneficiari di Reddito di Cittadinanza e 3 mila di Pensione di Cittadinanza, – prosegue l’Inps – hanno perso il diritto al beneficio. Tra i motivi di decadenza ci sono: rinuncia del beneficiario (5% dei nuclei), variazione della situazione reddituale del nucleo (10%), variazione della composizione del nucleo ad eccezione di nascita e morte (37%) e infine variazione congiunta della composizione e della situazione economica del nucleo (48%).
Gli importi erogati. L’importo medio mensile erogato nei primi tre mesi dall’istituzione della prestazione è pari a 482 euro, con un importo superiore del 7% rispetto a quello nazionale nelle regioni del Sud e delle Isole e inferiore del 7% e del 14% nelle regioni del Centro e del Nord. – si apprende dall’Osservatorio – L’importo medio mensile varia anche in funzione della prestazione percepita: mediamente vengono erogati 520 euro per il Reddito di Cittadinanza e 215 euro per la Pensione di Cittadinanza. Il 68% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore a 600 euro e solo l’1% un importo mensile superiore a 1.200 euro; la classe modale – illustra l’Inps – risulta quella dei nuclei con un solo componente che percepiscono un importo mensile compreso tra 400 e 600 euro (281 mila).
Le caratteristiche dei nuclei familiari. L’importo medio varia sensibilmente, viste le modalità di calcolo della misura, per numero di componenti il nucleo familiare, passando da un minimo di 382 euro, per i nuclei monocomponenti, ad un massimo di 618 euro, per i nuclei con cinque componenti. – emerge ancora dall’Osservatorio – I nuclei con minori sono 340 mila e rappresentano il 36% dei nuclei beneficiari e coprono il 58% delle persone interessate.
La classe modale dei nuclei con minori è quella con quattro componenti, che rappresenta il 32% del totale. – prosegue l’Inps – I nuclei con disabili sono 199 mila e rappresentano il 21% dei nuclei beneficiari, coprendo il 21% delle persone interessate. La classe modale dei nuclei con disabili è quella con un solo componente, che rappresenta il 37% del totale.
Il numero dei componenti. Delle oltre 2,3 milioni di persone coinvolte, 597 mila sono minorenni; la distribuzione per numero componenti del nucleo vede la prevalenza (oltre il 59%) di nuclei composti da una o al massimo due persone; il numero medio di persone per nucleo familiare – conclude l’Inps – è pari a 2,4 mentre l’età media dei componenti corrisponde a 36,2 anni.