Il rapporto deficit/PIL dell’Italia nel 2018 è in calo. A rilevarlo è l’Istat in una nota, secondo cui l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (-38.551 milioni di euro) è stato pari al 2,2% del Pil, in diminuzione di circa 3,5 miliardi rispetto al 2017 (-42.047 milioni di euro, corrispondente al 2,4% del Pil).
Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari all’1,5% del Pil, con una crescita di 0,2 punti percentuali rispetto al 2017. La spesa per interessi, che secondo le attuali regole di contabilizzazione non comprende l’impatto delle operazioni di swap, – spiega l’Istituto – è stata pari al 3,7% del Pil, con una diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al 2017.
I dati del debito delle Amministrazioni Pubbliche per gli anni 2015-2018 sono quelli pubblicati dalla Banca d’Italia e sono anch’essi coerenti con il nuovo Sistema Europeo dei Conti (Sec 2010). – si legge nella nota – A fine 2018 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della Uem, era pari a 2.380.306 milioni di euro (134,8% del Pil). Rispetto al 2017, il rapporto tra il debito delle AP e il Pil è aumentato di 0,7 punti percentuali.
La situazione negli altri Paesi. Dai dati Eurostat, invece, il debito italiano si conferma il secondo più elevato dell’Ue, dopo quello della Grecia (181,2%). Significativa la flessione del debito della Germania al 61,9% dal 65,3% mentre quello della Francia è rimasto stabile al 98,4%. Nel 2018 il rapporto deficit/PIL dell’Eurozona, invece, si è portato allo 0,5% dallo 0,9% dell’anno precedente.
Il rapporto debito/Pil è risultato pari all’85,9% dall’87,8% del 2017. Per quanto riguarda l’intera Unione Europea (Eu28) il rapporto deficit/PIL è sceso allo 0,7% dall’1%, mentre quello debito/PIL si è portato all’80,4% dall’82,1% del 2017.