Con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge clima, il governo Conte bis ha portato a casa il primo importante obiettivo verso la realizzazione del tanto vagheggiato Green New Deal, di cui il decreto clima rappresenterebbe, a detta del ministro dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, “uno dei tre pilastri fondamentali”. Dall’ecobonus mobilità agli incentivi per i green corner, sono diverse le misure introdotte, ma alcune (le più insidiose), come i tagli ai sussidi dannosi per l’ambiente, sono state rinviate alla discussione della legge di bilancio.
“È il primo atto normativo del nuovo governo, che inaugura il Green New Deal”. Non nasconde la soddisfazione il ministro dell’ambiente Costa nel commentare il risultato appena raggiunto dal governo giallorosso. D’altronde quella per la difesa per l’ambiente è da sempre una delle battaglie-simbolo del M5S, per cui non stupisce l’entusiasmo del ministro di fede pentastellata che da twitter ha esultato: “Uno dei primi decreti di questo governo è sulla tutela ambientale e sul contrasto ai cambiamenti climatici. […] È un risultato importante per il paese.” Al coro si è unito anche il premier Giuseppe Conte che non ha risparmiato di mostrare le sue ambizioni quando durante il The Hydrogen Challenge: 2019 Global ESG Conference ha parlato di un possibile ruolo guida in Ue per l’Italia “in materia di green economy e nella promozione di misure che mettono al centro l’economia circolare”.
Sono 450 i milioni destinati a coprire per tre anni le misure contenute nel decreto clima e provengono tutti dalle cosiddette “aste verdi”, ovvero dal mercato Ets. Si tratta del sistema di scambio di quote di emissione di gas ad effetto serra, introdotto dall’Ue nel 2005 per indure le grandi industrie a ridurre le emissioni di gas nocivi per l’ambiente. Di questi fondi ben 255 milioni saranno stanziati per introdurre il “bonus mobilità”, una delle novità più incisive del decreto: 1.500 euro per chi rottamerà auto Euro 3 e 500 euro per chi deciderà di rottamare motocicli euro 2 e 3 a due tempi. Il bonus così ottenuto potrà essere speso nei tre anni successivi in abbonamenti al trasporto pubblico o nell’acquisto di biciclette, semplici o a pedalata assistita. Unica precisazione: potranno usufruire del bonus solo gli abitanti di “città – si legge su Today – interessate da procedura di infrazione comunitaria per ridurre le emissioni di Co2”.
Incoraggiare l’utilizzo dei trasporti pubblici è stato infatti uno degli obiettivi primari del decreto. Ne sono prova, oltre al “bonus mobilità”, anche i 40 milioni destinati a creare o migliorare corsie preferenziale per il trasporto pubblico locale, mentre 20 milioni saranno i fondi investiti per rinnovare gli scuolabus impiegati in quelle categorie di città con elevati tassi di emissioni nocive: l’obiettivo è quello di sostituire i vecchi veicoli con autobus green, elettrici o ibridi.
Premi anche per i commercianti che introdurranno nei propri esercizi dei green corner dove acquistare i prodotti (di igiene o alimentari) sfusi o alla spina. Ciò infatti implicherebbe una riduzione del consumo di plastica e di altri materiali normalmente impiegati negli imballaggi e nelle confezioni degli articoli. Chi farà propria questa politica riceverà infatti incentivi di 500 euro, da spendere in abbonamenti al trasporto pubblico o in biciclette.
A proposito della scomparsa della riduzione dei sussidi dannosi per l’ambiente nel decreto clima è subito intervenuto Costa. “Tengo a precisare che la riduzione dei sussidi ambientalmente dannosi, inizialmente prevista nel decreto clima, è contemplata nella legge di bilancio” ha infatti dichiarato il ministro, spiegando come un simile rinvio sia finalizzato a individuare – si lege sul sito Ansa – “il miglior provvedimento possibile, con l’obiettivo principale di tutelare l’ambiente, salvaguardando al tempo stesso il nostro sistema produttivo”.