L’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), il principale organo multilaterale deputato alla gestione e supervisione delle norme che regolano il commercio internazionale, ha autorizzato gli Stati Uniti a imporre dazi per 7,5 miliardi di dollari all’anno (6,8 miliardi di euro) all’Europa come sanzione per i sussidi concessi ad Airbus. La controversia ha origine nel lontano 2004 e riguarda, appunto, la disputa legale a colpi di ricorsi e accuse incrociate per sussidi pubblici ritenuti illeciti tra Airbus, costruttore europeo di aeroplani e Boeing, società statunitense anch’essa costruttrice di aeromobili.
Già dal 2016, l’OMC aveva stabilito che L’Unione Europea stesse avvantaggiando Airbus con dei sussidi impropri così, Trump aveva minacciato di imporre dazi per circa 11 miliardi di dollari all’anno. Ad oggi, in attesa di conoscere gli esiti della sentenza nei confronti di Boeing per gli stessi illeciti contestati ad Airbus, il 2 ottobre l’OMC si è espressa in merito agli aiuti di stato europei a favore di Airbus. È stato quindi decretato che, ostacolando le esportazioni verso i mercati di Ue, Australia, Cina, Corea, Singapore e Emirati Arabi, Airbus ha falsato la concorrenza arrecando danni economici alla rivale americana Boeing. Per questo l’Organizzazione ha indicato in 7,5 miliardi di dollari il valore delle contromisure che gli Stati Uniti possono rivendicare al cospetto dell’Ue e di alcuni altri stati coinvolti.
Affinché la sentenza dell’OMC diventi applicabile, è attesa la pronuncia del Dispute Settlement Body dell’Organizzazione ma questo passaggio risulta essere nient’altro che una formalità. L’United States Trade Rapresentative (USTR), infatti, ha già pubblicato la lista dei prodotti che, probabilmente già a partire dal 18 ottobre 2019, saranno soggetti a dazi.
I dazi, a quanto si apprende, potrebbero riguardare l’importazione di cose molto diverse tra loro, sia del settore aereo che di quello agroalimentare. In particolare, gli aerei commerciali provenienti da Francia, Germania, Spagna e Inghilterra saranno soggetti ad un dazio ad valorem del 10% mentre, la maggior parte degli altri beni, per i quali viene fatta una netta distinzione in base ai paesi di provenienza, saranno soggetti ad un dazio del 25%. Secondo la lista stilata dall’USTR, tra i beni provenienti dalla Germania saranno colpiti soprattutto apparecchiature meccaniche e industriali mentre, per quasi tutti gli altri paesi dell’Unione europea, ad essere colpiti saranno essenzialmente i prodotti agroalimentari. Intanto, nei prossimi mesi e già dall’inizio del 2020, è attesa una sentenza analoga, che però riguarderà gli aiuti concessi dagli Stati Unti a Boeing.
Le conseguenze per l’Italia. Sebbene l’Italia non partecipi al consorzio Airbus, sarà comunque colpita da dazi ad valorem del 25% che, nel nostro caso, riguarderanno il settore agroalimentare. Secondo quanto riportato nella lista dell’USTR, però, i beni italiani colpiti da dazi sarebbero limitati così come, di conseguenza, gli effetti sulle nostre esportazioni. Nello specifico, si stima che saranno soggetti a dazi circa 360 milioni di euro di esportazioni italiane del comparto agroalimentare nonché lo 0,8% del totale verso gli Stati Uniti. Ad essere interessati saranno soprattutto i prodotti caseari, con dazi su un valore di 260 milioni di euro pari allo 0,60% dell’export italiano verso gli Stati Uniti, 75 milioni di superalcolici, 12 milioni di insaccati e 8 milioni di frutta e agrumi.
1 commento
La recente tornata di aumento dei dazi americani tira la volata all’export italiano perchè aumenta il dazio per l’olio spagnolo ma NON l’olio italiano e perchè aumenta il dazio per il vino francese spagnolo e tedesco ma NON il vino italiano. Parmigiano: il prezzo al dettaglio dell’unità tipica di consumo [la mezza libbra = 226 grammi] aumenta di circa 1 dollaro. Chiaro che fa male, ma di qui a dire che l’export di Parmigiano in America si azzera ce ne corre!
Per il “Sistema Italia” nel suo complesso la struttura dei nuovi dazi e’ un vantaggio dal punto di vista dell’export italiano in America.
Potete trovare un approfondimento sulla situazione dei dazi americani su questa pagina dl sito di ExportUSA [di cui sono il presidente]:
https://www.exportusa.us/aumento-dazi-americani-importazione.php