Sono tante le aziende che oggi decidono di aggiornare o realizzare un sito internet per la loro azienda. Tanti sono quelli che vogliono investire sul web, dando vita alle loro idee o dando un ulteriore spinta alla propria attività. Come fare? Non si può far altro che affidarsi a un bravo Programmatore PHP. Ecco i ‘trucchi del mestiere’ di due professionisti del settore.
Perché è una professione ricercata – Oggi è importante esistere sul web in maniera concreta e differenziarsi. Ecco perchè un scegliere un programmatore Php può fare la differenza. Php infatti è il linguaggio più utilizzato sul web e grazie all’integrazione con i maggiori strumenti e piattaforme disponibili in rete (Apache, MySQL, AJAX) è possibile creare progetti funzionali, stabili e innovativi, che durino nel tempo e che resistano alle mutazioni del web, mutando con esso. Realizzare la propria idea, il proprio sito internet o la propria attività sul web non è molto diverso da realizzare un proprio ufficio o attività nella vita reale, ecco perchè affianco alle capacità di un Programmatore Php, si può realmente migliorare il proprio posizionamento e la propria visibilità on-line.
Il percorso formativo e il percorso sul campo – Un diploma di perito informatico, o meglio ancora una laurea in informatica, sono certo una buona base. L’importante, però, è la voglia di imparare e fare esperienza sul campo: qui il requisito principale resta sempre l’esperienza acquisita, la versatilità e l’affidabilità. Non da ultimo un buon portfolio resta sempre il miglior biglietto da visita.
“Se è vero che mettere della passione nel proprio lavoro è importante per ogni figura professionale, per il programmatore lo è ancora di più: svolgere il proprio lavoro come se fosse un hobby è qualcosa che caratterizza il programmatore che conosce bene il proprio lavoro ed è in grado di scrivere tutti i codici a memoria – spiega Giovanna Avino, web writer della piattaforma Twago -. Ogni programmatore che metta della passione nel suo lavoro non si ferma a una o due tecnologie, perchè la curiosità lo spinge a provare a usare tutte le tecniche in circolazione. Tutto questo ci porta al quantitativo spropositato di clichè sulla figura del programmatore che lo vogliono pigro, fondamentalmente asociale e incapace di coltivare amicizie di alcun tipo. E’ quando penso a questi clichè che mi viene in mente il mio caro amico Kristian che dalla Finlandia si è trasferito in Australia per fare il ‘programmatore –surfista’. La verità è che solo il programmatore sa quanta dedizione, studio e anni di lavoro sono necessari per diventare un esperto degno di questo nome”.
Il mercato del lavoro – Per quanto riguarda la professione, la maggior parte dei programmatori lavora come freelance o con collaborazioni a progetto, a meno che non riesca a trovare un impiego anche nel campo della manutenzione (gestione server-hosting, helpdesk), area in cui le aziende preferiscono magari un inquadramento di tipo full-time rispetto la saltuarietà delle collaborazioni. Il consiglio resta però quello di imparare il più possibile: non fermarsi al solo linguaggio Php, ma – come consiglia Avino – guardare anche a java o python, Pl-SQL,linux, lingo, ed altri, in modo da avere un buon potere contrattuale.
“In un mondo che va così veloce – continua la web writer di Twago – ed è sempre più digitale, le chance di successo si moltiplicano a vista d’occhio per i programmatori che decidono di diventare completamente padroni delle proprie competenze e lavorare da freelance. Le possibilità di una carriera di successo, poi, sono maggiori per il programmatore che ha voglia di mettersi in gioco fuori dall’Italia, in paesi come l’Australia, gli Stati Uniti e anche l’Europa”.
Il successo di un programmatore, qualche consiglio per chi vuole imparare – “Prima pensare e poi scrivere il codice”. Questa è la regola più importante secondo un altro programmatore, Francesco Corsentino, alias Kiko, Ecco il suo consiglio.
“Lontano da una schermo e una tastiera – dice – si riesce meglio a programmare. Sembra un paradosso, invece è la pura realtà. Provate a pensare alla vostra architettura fuori da una finestra di Mac o di Windows o di Linux. Fogli di carta, penna, matita e idee. Non è tempo sprecato, anzi tutto il contrario. Uno schermo con icone e testo, una tastiera e un mouse possono risultare degli elementi destabilizzanti e di distrazione. Si è tentati di scrivere subito del codice funzionante, salvo poi scoprire che una funzione poteva essere scritta meglio, o un insieme di classi poteva essere progettato in modo più intelligente. Fate una lista dei problemi da risolvere, delle possibili soluzioni cui avete pensato e, dopo una pausa lontano da tutti e tutto, rileggete con attenzione quanto avete scritto e cercate di capire se è l’ora di mettersi a scrivere codice. Non esiste un libro delle soluzioni in informatica. Esiste però una quantità smisurata di handle di soluzioni. Un ultimo consiglio: dare uno sguardo all’interno del codice scritto da terzi (e dovete ovviamente scegliere i migliori terzi, perché conviene imparare soltanto dai migliori) si rivelerà presto preziosa lettura e fonte di soluzioni. Il che non vuol dire che dovete copiare, ma certamente ispirarvi. O, più umilmente, imparare”.
Il Programmatore Php, una figura che tutte le aziende cercano
Ecco i ‘trucchi del mestiere’ di due professionisti del settore.
articolo precedente
1 commento
Great article.
cbd oil mississippi
cbd oil mississippi