A salvare il Pil è l’agricoltura con un aumento dello 0,4%, il doppio di quello dei servizi e in controtendenza rispetto al calo dell’industria (-0.2%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi al Pil del secondo trimestre 2019, che evidenzia un aumento tendenziale di appena lo 0,1% rispetto all’anno precedente.
La buona notizia. Un risultato – conclude la Coldiretti – ottenuto nonostante gli effetti del maltempo e delle quotazioni insoddisfacenti in alcuni settori per colpa delle distorsioni di filiera e le importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta per tutti i prodotti.
Le esportazioni. Tuttavia, il record storico realizzato dall’alimentare Made in Italy in Usa dove si è realizzato un balzo del +8,3% nelle esportazioni nei primi otto mesi del 2019, verrà affossato dall’arrivo dei dazi. Saranno colpiti da dazi Usa del 25% a partire dal 18 ottobre le esportazioni agroalimentari Made in Italy per un valore di circa mezzo miliardo di euro con la presenza nella black list di prodotti come – sottolinea la Coldiretti – Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola e altri lattiero caseari ma anche su salami, mortadelle, crostacei, molluschi agrumi, succhi e liquori.
Un ostacolo che rischia di frenare pesantemente la crescita del Made in Italy su mercato statunitense che – sottolinea la Coldiretti – ha realizzato 42,4 miliardi nel 2018, il 10% nell’agroalimentare (4,2 miliardi).