Ieri mattina, alla presenza del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Nunzia Catalfo, è stata firmata la Convenzione attuativa del Testo Unico sulla rappresentanza, stipulato il 10 gennaio 2014 da Confindustria e CGIL, CISL, UIL, che ha come punto d’arrivo la definizione di regole sulla democrazia e sulla misurazione della rappresentanza delle Associazioni sindacali dei lavoratori. Lo comunica l’Inps in una nota.
Con la Convenzione stipulata oggi, – spiega lo stesso Istituto – all’INPS è affidata la rilevazione dei dati degli iscritti alle Organizzazioni sindacali, il cosiddetto “dato associativo” (il rapporto fra lavoratori iscritti ad ogni OO.SS. e il totale degli iscritti al Sindacato), così come, in collaborazione con l’Ispettorato nazionale del Lavoro, la raccolta di dati relativi alle rappresentanze nelle aziende, il cosiddetto “dato elettorale” (il rapporto fra lavoratori che, nelle elezioni delle rappresentanze sindacali aziendali, hanno votato la specifica OO.SS. e il totale dei lavoratori che hanno preso parte al processo elettorale).
Sulla base del Testo Unico sulla rappresentanza, saranno considerati validi ai fini della contrattazione collettiva nazionale solo quei contratti sottoscritti da organizzazioni sindacali che rappresentino almeno il 50 per cento più uno della media del dato associativo e del dato elettorale. La stessa maggioranza sarà necessaria per la cosiddetta “consultazione certificata” dei lavoratori che saranno chiamati a esprimersi sugli stessi accordi. Garante del processo di certificazione sarà un Comitato ad hoc, composto da esponenti delle organizzazioni sindacali e datoriali, presieduto da un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Per il Presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, l’obiettivo che Inps, INL e parti sociali si propongono è quello di contrastare l’insorgenza di fenomeni di dumping (ovvero la proliferazione di contratti firmati da organizzazioni prive di effettiva rappresentanza). Il CNEL, su 868 contratti collettivi depositati aveva valutato in circa 2/3 l’incidenza di “contratti pirata”. Questo fenomeno finisce per danneggiare i lavoratori e quella parte preponderante di imprese sane e rispettose dei diritti dei propri dipendenti.
Nella relazione di apertura, il Presidente dell’INPS, ha sottolineato l’importanza dell’impegno assunto dalle aziende con l’accordo del 10 gennaio 2014, di accettare le deleghe sindacali e attivare le conseguenti iniziative di trattenuta della quota destinata al finanziamento delle attività del Sindacato, nei confronti di tutte le OO.SS. firmatarie e aderenti al predetto accordo, impegno che assicura la trasparenza e l’effettività del processo di misurazione della rappresentanza delle OO.SS. tutte.
I Segretari Generali della CGIL, Maurizio Landini, della CISL, Anna Maria Furlan, e della UIL, Carmelo Barbagallo, nel ringraziare il Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale e il Presidente dell’INPS per aver impresso una forte accelerazione alla firma della Convenzione, hanno voluto ribadire come la misurazione della rappresentanza delle Organizzazioni sindacali costituisca un passo fondamentale per rafforzare la tutela dei diritti economici e previdenziali dei lavoratori attraverso l’applicazione dei contratti collettivi nazionali stipulati da sindacati effettivamente rappresentativi del mondo del lavoro a tutti i lavoratori del settore (efficacia erga omnes).
Il Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, nel condividere le preoccupazione verso forme di contrattazione che determinano condizioni di dumping contrattuale a danno dei diritti dei lavoratori e delle prospettive di sviluppo delle imprese sane, ha sottolineato come il ruolo svolto dal Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale e dal Presidente dell’INPS nel favorire l’attuazione del Testo Unico sulla rappresentanza costituisca un importante segnale di attenzione verso le Parti sociali che, si auspica, prosegua nel tempo.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sen. Nunzia Catalfo, nelle sue conclusioni, ha posto l’accento sul valore sociale dell’iniziativa che l’INPS, l’INL, Confindustria, CGIL, CISL e UIL hanno avviato con la stipula della Convenzione. La misurazione della rappresentanza delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori costituisce un momento fondamentale, non solo per rafforzare la trasparenza dei processi di contrattazione, ma anche per valorizzare i CCNL stipulati dalle Organizzazioni comparativamente più rappresentative nel loro ruolo di tutela retributiva, economica e normativa di tutti i lavoratori italiani, anche ai fini dell’attuazione delle norme sul salario minimo che il Legislatore sta approntando. La firma della Convenzione rappresenta, per il Ministro Catalfo, un’occasione unica per inaugurare una nuova stagione di relazioni industriali che possa garantire, superando particolarismi e visioni legate soltanto al breve periodo, una crescita inclusiva e rispettosa dei diritti dei lavoratori.
Il Ministro del Lavoro ha, infine, voluto affermare che l’attività del Ministero sarà proiettata a favorire lo sviluppo dell’occupazione e il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, a partire dalla tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro. A tal fine, il Ministro si è detto convinto che le azioni per il conseguimento di questi obiettivi non possono che scaturire dal confronto permanente del Governo con le Organizzazioni che rappresentano i lavoratori e le aziende del Paese, confronto che costituirà il metodo di lavoro cui sarà improntata l’azione del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali.