La crescita mondiale dovrebbe rallentare al 2,9% nel 2019 (-0,3 punti sulle precedenti stime di maggio) e al 3% nel 2020 (-0,4 punti), i livelli più bassi dai tempi della crisi finanziaria. E’ quanto emerge dalle nuove stime dell’Ocse, secondo cui per l’Italia si prevede una crescita pari zero nel 2019 (invariato rispetto a maggio) e dello 0,4% nel 2020 (-0,2 punti sull’Outlook precedente). Dati rivisti al ribasso anche per la zona euro, con una crescita all’1% nel 2019 (-0,1 punti rispetto a maggio) e 1,1% nel 2020 (-0,4 punti rispetto a maggio).
Crescita debole. “Le prospettive economiche mondiali continuano ad oscurarsi” dice la capoeconomista dell’Ocse, Laurence Boone, nel corso della conferenza stampa di presentazione a Parigi dell’Interim Economic Outlook, che ribadisce la crescita debole all’orizzonte. Per l’Ocse, “le tensioni commerciali e politiche alimentano i rischi di una crescita debole duratura. I poteri pubblici – prosegue l’organismo – possono contrastare la forte crescita dei costi legati all’incertezza e investire maggiormente”.
Il commento di Confindustria. “Deve far riflettere il dato Ocse di questa mattina”, avverte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. “C’è una crescita mondiale che arretra, occorre una operazione di realismo nel Paese. E da questo ripartire, reagire e darsi grandi obiettivi e priorità”, conclude a seguito del forum per i 15 anni di Fondimpresa.