Con il voto favorevole alla Camera e al Senato ottenuto questa settimana dal nuovo governo, ha avuto ufficialmente inizio l’era dell’esecutivo giallorosso. Intanto però il leader del Carroccio Matteo Salvini non sembra voler mostrare segnali di cedimento, ricordando ad ogni occasione come la Lega sia ad oggi ancora il primo partito d’Italia. Ma, stando ai sondaggi, la realtà appare di certo più complessa e sfaccettata, non solo per quanto riguarda l’indice di gradimento dei singoli partiti, ma anche per l’effettiva fiducia al Conte bis.
Effetto boomerang per Salvini. Ebbene sì, a pagare il prezzo più alto della crisi ferragostana è stato paradossalmente il suo principale fautore, ovvero Matteo Salvini. Nonostante infatti, come da lui più volte dichiarato, il suo partito continui a detenere il podio per indice di gradimento tra gli elettori, i sondaggi mostrano una situazione tutt’altro che rosea. Stando alla Supermedia, pubblicata da YouTrend, rispetto ai primi di agosto, la Lega ha perso il 4,6%, tornando quindi, con il suo 32,2%, a un consenso pressoché identico rispetto a quello registrato prima delle elezioni europee. Migliora invece lo stato del M5S, che con il 21,0% guadagna quasi 3 punti e mezzo (+3,4%), e dello stesso Pd, (+0,8%). Una tendenza evidenziata dall’andamento della fiducia ai leader politici: secondo il sondaggio di Ipsos pubblicato sul Corriere della Sera, infatti, da luglio ad agosto il gradimento verso Salvini è drammaticamente sceso dal 51% al 36%, rispetto al quale appare sempre più lontano (nonostante i 4 punti persi) il 48% portato a casa da Conte.
Situazione diversa in Parlamento, dove a fare la differenza, non sono tanto i singoli partiti, quanto le alleanze parlamentari. Così, sebbene il primo posto continui ad appartenere all’opposizione di destra (Lega, FI, FDI), i dati registrati da YouTrend, mostrano come sia ormai infimo il distacco, in termini di consensi, di quest’ultima (47,9%) rispetto alla maggioranza attuale, ovvero quella formata da M5S, Pd e LeU (46,0%). Diventa quindi ben più difficile parlare di “primo partito” in Parlamento, dove è possibile piuttosto delineare – si legge su YouTrend – “una sorta di ‘bipolarismo parlamentare’”, dato dalla presenza di due importanti schieramenti, pressoché identici in termini di consenso popolare.
Consenso modesto anche per il nuovo governo. È vero che l’iter che lo ha portato alla nascita è stato piuttosto travagliato, ma ancora ad oggi il nuovo esecutivo giallorosso sembra non avere vita facile, soprattutto se si guarda al gradimento, tutto sommato piuttosto dimesso, con cui gli italiani lo hanno accolto. Per Ipsos infatti il Conte bis è stato battezzato da un modesto tasso di fiducia pari al 41%, ancora meno positivo se confrontato con il 60% registrato, durante i giorni del giuramento, dal primo esecutivo guidato dal premier Conte. A confermare l’accoglienza in fin dei conti fredda riservata dagli italiani al nuovo esecutivo è il sondaggio realizzato da Tecnè per la trasmissione televisiva Quarta Repubblica: solo il 36% degli italiani avrebbe un giudizio positivo del governo M5S-Pd, mentre un importante 56% avrebbe di quest’ultimo un’opinione negativa.
Cambiamenti notevoli hanno infine interessato anche i rapporti tra gli elettori dei due partiti della maggioranza. Stando a quanto dichiarato da Paolo Natale, politologo e analista dell’Ipsos, “il “gradimento reciproco” (degli elettori M5s nei confronti del Pd e viceversa) a giugno 2018 – si legge sul sito dell’Agi – era pressoché nullo, mentre oggi si aggirerebbe intorno al 20%”. Un ravvicinamento non trascurabile, sebbene sicuramente inferiore all’intesa esistente tra Lega e M5S durante i primi mesi del loro governo (60%-70%). Numeri importanti che tuttavia non sono stati in grado di salvare il precedente governo dalla sua catastrofica fine e che quindi in fondo non molto dicono sull’effettiva speranza di vita dell’attuale esecutivo.