Roma. In politica contano gli interessi (legittimi) e i rapporti di forza. Il motore vero di ogni azione o manovra in questo senso è ispirata a tale supremo “principio”. Lo abbiamo visto abbondantemente in queste settimane. E’ la politica. Se l’interesse di Renzi (e di Grillo) prima, era non andare alle elezioni anticipate, facendo leva sul suo potere di interdizione parlamentare, adesso l’obiettivo dell’ex leader del Pd si sposta più avanti. Un piccolo passo indietro. Abbiamo già scritto su questo giornale che Grillo vede l’alleanza con la sinistra come strategica e a lungo termine perché intuisce in questo spazio polito l’unica possibilità di ridare un ruolo di peso e non irrilevante ai 5 Stelle. Il futuro nuovo centro-sinistra, quindi, nella mente di Grillo e di molti piddini, si baserà su due gambe: 5Stelle e Pd più “cespugli sparsi”. Questa alleanza, secondo diversi sondaggi, è vincente o comunque fortemente competitiva. Secondo l’analisi del prof. Roberto Dalimonte apparsa sul Corriere della Sera, ad oggi, emerge un dato di grande valore politico: la nuova alleanza di “centro-sinistra” al governo avrebbe praticamente gli stessi consensi del centro-destra, 45,9 i primi contro 46,3 i secondi.
In questo scenario Renzi è finto in mezzo al guado. Il Pd è saldamente nelle mani degli antirenziani e difficilmente il “senatore semplice” potrà riprendersi il partito. Questo è uno scenario poco probabile. Il disegno di Renzi, che cova da molto tempo, in realtà, è quello di farsi un suo partito, moderato e di centro, che in prospettiva vada a costituire la seconda gamba di una futura alleanza di centro-sinistra per tornare al centro della scena politica. Questo disegno, però, adesso è ostacolato da Grillo. Se lo spazio “centrale” del nuovo centro-sinistra verrà coperto dai 5 Stelle, a compimento della loro metamorfosi politica, il progetto renziano fallirebbe o sarebbe irrilevante. Sono in concorrenza. E come abbiamo visto Renzi, legittimamente, non ne vuol sapere di uscire si scena. Al contrario. L’obiettivo prioritario di Renzi, a questo punto, sarà quello di logorare i 5 Stelle e al momento opportuno – i tempi in politica sono fondamentali – staccare la spina al Conti bis. Un governo, ricordiamolo, che non rappresenta il suo “dream team” ed ha un profilo mediocre (non vede coinvolto nessun leader politico, a parte Di Maio che per altro ha perso la sua leadership, o personalità di peso). In tal modo darà seguito, così, alle sue ambizioni. E’ un progetto fatto di molti dettagli che vedremo emergere in questi mesi. Gli interessi di Renzi e Grillo, in sintesi, convergono nel breve termine ma divergono nel medio termine. Fantapolitica? Vedremo.