Il dato sulle vacanze 2019 ci consegna un quadro molto realistico della situazione che il Paese sta vivendo: gli italiani non rinunciano al viaggio, ma sono più attenti alle spese; prediligono il mare ma riducono la durata del soggiorno soprattutto per motivi economici. Inoltre, diminuiscono i vacanzieri che scelgono settembre come mese ideale per la propria vacanza principale. E’ una fotografia dell’andamento turistico di quella che è stata l’estate italiana quella che il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, presenta a commento dell’indagine realizzata con il supporto tecnico dell’Istituto ACS Marketing Solutions.
Complice la crisi economica. “La performance di quest’anno non ha certo eguagliato il record del 2018. – aggiunge Bocca – Complice è senz’altro la crisi economica, che ha spinto molti turisti a scegliere destinazioni a basso costo. I paesi del Mediterraneo come Tunisia, Egitto o Turchia hanno prodotto offerte super competitive, ora che queste località sono considerate meno a rischio dal punto di vista della sicurezza. Ma di fronte a questa politica dei prezzi le imprese turistiche italiane non possono molto, considerando che in quei paesi vi sono sistemi di tassazione di gran lunga inferiori ai nostri”.
Il turista di mezzo. “In questo contesto, inutile negarlo, a pagare il prezzo più alto è il turista di mezzo – afferma Bocca – La classe media insomma, che come soluzione opta per la rinuncia al viaggio”. “Nel nostro mondo vi è preoccupazione per la situazione di incertezza politica ed economica – precisa il presidente di Federalberghi – Possiamo solo sperare che per la manovra di bilancio vengano rispettate le nostre priorità. Cioè scongiurare l’aumento dell’aliquota IVA, riattivare il credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive e, ultimo ma non certo da ultimo, completare la legislazione in tema di contrasto alle attività abusive”.