Pechino ha risposto all’annuncio del presidente americano Donald Trump dell’avvio, a partire dal 1° settembre, di dazi del 10% su 300 miliardi di dollari di importazioni cinesi, con l’annuncio, a sua volta, di nuovi dazi per 75 miliardi di dollari su numerosi prodotti “Made in Usa”, comprese le auto.
Più nello specifico, tali dazi riguarderanno 5.078 prodotti e andranno dal 5% al 10%, secondo quanto annunciato dall’ufficio del Consiglio di Stato che si occupa di imposizioni doganali.
Gli effetti e le ripercussioni sull’economia. L’annuncio di Pechino, avvenuto di riflesso all’esito deludente delle trattative sin qui portate avanti con il Governo americano, ha fatto crollare le borse mondiali: Milano, così come tutte le altre piazze europee, che era in leggero guadagno in attesa del discorso del governatore della Federal Reserve sulla possibilità di un taglio dei tassi di interesse, è arrivata a perdere fino a un punto percentuale in pochi minuti. Lo spread ha avuto solo un leggero rialzo, con 197 punti, rimanendo comunque in calo rispetto all’apertura e al di sotto della soglia dei 200 punti.