Le angurie devono proprio sentirsi così quando il fruttivendolo esperto le picchietta per “sentire” se sono dolci (e sinceramente questa per me rimane una scienza più misteriosa ancora dell’intelligenza artificiale). Comunque, mi sentivo proprio come un’auguria mentre il Dottore mi picchiettava la schiena per ascoltare boh, non lo ho ancora ben capito cosa, (stesso mistero del fruttivendolo).
Eppure la mia mente, secondo il principio Steve-jobsiano, faceva il suo abituale connecting the dots: picchiettamento-fruttivendolo-anguria-prevenzione. Lo so, vedo già i vostri punti di domanda sopra la tempia. Adesso ci arrivo. Mentre guardavo il doc “vintage” che dopo aver picchiettato sulla mia schiena picchiettava allo stesso modo con i due indici la sua tastiera e malediva il monitor davanti a lui, una domanda mi bruciava sulle mie papille gustative: “Dottore, ma lei cosa ne pensa dell’Intelligenza Artificiale? E come verrà usata nella prevenzione? Servirà ancora picchiettare sulla mia schiena o forse una macchina sarà più attendibile?” “Posso usare una parola volgare?”, risponde lui abbassandosi gli occhiali sul naso. “Mi dica”. Rispondo incuriosita ma sapendo già cosa mi aspettava. “Tutte stronzate, e poi comunque io sarò in pensione. 92 su 65”, continua mollando la pompetta dell’aggeggio che mi misura la pressione “Ha la pressione di un ragazzina”.
“Ah, bene Dottore, mi fa piacere che la mia pressione si sente più giovane di quella che sono ma mi dica, il mio Apple Watch non monitora con più continuità il mio stato di salute? Sta macchinetta che mi sono portata a spasso per le ultime 24 ore non sarà obsoleta?” “Cazzate, solo perché quelli là (indica con il dito un punto sul muro che pare una macchiolina di una zanzara spiaccicata) ci guadagnano i milioni! Perché per verificare la fibrillazione atriale (devo andare a vedere bene di cosa si tratta penso tra me e me) basta un microchip sottocutaneo proprio qui” dice indicando un punto sotto il taschino del camice a sinistra, poi prosegue con un tono che non lascia dubbi alla sua alterazione: “Solo che così lo fanno pagare a lei quel coso che tiene al polso mentre altrimenti pagherebbe l’INPS!”
“Dottore ma porti pazienza, così evito di avere una moneta da due euro sotto la pelle e poi se non so di avere quella roba ai miei ventricoli non ci penso neppure a mettermi un microchip sotto la pelle le pare” che ha detto lei non ci penso neppure a farmi impiantare un microchip sotto il capezzolo”. Infastidito come una locomotiva sbotta “Guardi, anche ad aprile nessuno ha detto che sarebbe arrivato maggio”. Pausa. Io: pure pausa. Non capisco, ma forse è un mio limite. Silenzio.
“Perché mi guarda così?” dice lui creando ancora più solchi in quella fronte che pareva tener traccia di ogni singolo “dots” della sua vita. “Ah no mi scusi, pensavo a Steve Jobs”. E lui: “E’ suo marito?” Sorrido: “Magari, no Dottore, diciamo un amico. Parla dei puntini.” “Non capisco” dice lui. Sorrido: “Dottore, non si preoccupi, anch’io non ho capito la questione di maggio, tutto a posto quindi?” “Sì, torni tra dodici mesi”. “Ok, la trovo ancora, dottore?” Sospira: “Eh chissà, se non cambiano la Quota 100”. “Dottore, la quota cento è come la pressione: meglio averla bassa!” Non ha capito, fa niente. Gli stringo la mano. Connecting the dots, always.