A 35 giorni dal giorno in cui ArcelorMittal non sarà più coperta dall’immunità penale riparte lo scontro tra l’azienda e il governo. I gestori dell’ex Ilva hanno comunicato in via ufficiale agli analisti finanziari, durante la presentazione dei conti, che il governo “sta lavorando a una nuova legge che ripristini” lo scudo su Taranto, eliminato dall’esecutivo a partire dal 6 settembre con una norma inserita nel decreto Crescita.
“Devo dire che (il governo, ndr) è stato molto costruttivo con noi e sta lavorando a una nuova legge che ripristini l’immunità – spiega il direttore finanziario Aditya Mittal durante la conference call sui conti – sono al lavoro, non sappiamo esattamente quando il provvedimento sarà legge ma ci hanno dato indicazione che sarà prima” della scadenza d’inizio settembre.
Tuttavia, subito dopo, fonti del Mise hanno smentito “categoricamente che vi sia allo studio un provvedimento per ripristinare l’immunità per l’ex Ilva di Taranto. Come più volte ribadito – riportano le fonti – si vuole intervenire esclusivamente sull’attuazione del piano ambientale nel più breve tempo possibile. Non esisterà mai più alcun scudo penale per morti sul lavoro e disastri ambientali. Ogni altra dichiarazione non corrisponde al vero.”
Anche da parte del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, attraverso i social, giunge la smentita: “A Taranto abbiamo abolito l’immunità penale che aveva introdotto il PD. Proteggeva chi gestiva quello stabilimento anche in caso di responsabilità da morti sul lavoro o disastri ambientali. Oggi qualcuno ha detto che l’immunità tornerà. È falso“.