E’ la nostra storia, la storia di un Paese. Un viaggio lungo verso gli Stati Uniti, famiglie divise, donne resistenti, figli pazienti. Giovanni Travisanutto fece quel viaggio da Spilimbergo, in Friuli, in tasca la quinta elementare e una grande ricchezza: saper fare mosaici come nessun altro al mondo. Oggi il figlio Fabrizio, che ha le redini dell’azienda Travisanutto Mosaici, appunto, racconta: “E’ un’emozione indescrivibile, quando vado a Washington D.C, nel palazzo adiacente, quello del sindacato c’è un mosaico magnifico in basso a destra la firma di mio padre. Quello è uno dei mosaici più vecchi, fatto nel 1971. E allora io me lo immagino, senza sapere una parola di inglese, con solo la voglia di emergere”.
E loro sono diventati grandi, grandi. Il fatturato oscilla tra uno e due milioni annui, ma ha raggiunto i 3,5 con la commessa di Washington: per la Basilica della National shrine of the Immaculate Conception. La Travisanutto, la regina dei mosaici, piccola azienda friulana, di Spilimbergo, ha coprendo di mosaici 44 stazioni della metro di New York. Altri progetti sono in corso fra Stati Uniti e Grecia, Australia, Thailandia. L’azienda fa parte di quel gruppo di realtà che sono cresciute molto, a due cifre, nel periodo 2014-2017, quando la crisi economica falcidiava negozi e imprese e le banche chiudevano i cordoni della borsa con il cosiddetto “credit crunch”.
Si tratta di un gioiello a conduzione familiare, che Fabrizio ha ereditato dal padre, il maestro Giovanni, fondatore nel 1949 di un laboratorio artigiano a Spilimbergo, prima di trasferirsi negli Stati Uniti, per fare ritorno nella città d’origine nel 1979. L’azienda dei Travisanutto in quasi quarant’anni d’attività ha prodotto centinaia di opere musive di altissimo livello che abbelliscono numerosi spazi nel mondo, realizzate con la collaborazione dei maggiori artisti e architetti. Dal Santo Sepolcro di Gerusalemme alla cattedrale di Knock in Irlanda.Mosaici spilimberghesi sono presenti anche negli aeroporti di Washington Dc, Atlanta, Orlando e Seattle.
Arte religiosa classica, arte bizantina, gioielli, arredamento e opere pubbliche, il mosaico è ovunque ed è sempre magnifico. Dalla Russia al Canada, dall’Austria agli Stati Uniti, da Dubai alla Corea, i piccoli tasselli osannati dal Vasari, illustre storico dell’arte del ‘500, che li definiva “pittura eterna” sottolineando quella che da tutti è ancor oggi riconosciuta come la peculiarità più importante di questo linguaggio, la sua durata nel tempo, la resistenza alle intemperie, la permanente bellezza cromatica.
Un mosaico nasce sempre da un’idea, e di idee “mister azienda Fabrizio” ne ha tante. “Ma ogni idea nasce dalla passione per questa arte”, precisa Fabrizio. “Scuole, edifici pubblici, ambasciate, piazze e murali, sono davvero centinaia i mosaici artistici che abbiamo creato negli ultimi 40 anni. Siamo, sicuramente, i conoscitori assoluti di tutte le tecniche musive, dalle classiche alle moderne passando per il bizantino”. L’esperienza di tanti decenni, la capacità di mettere al servizio degli artisti e architetti le migliori tecniche musive per la realizzazione dei loro bozzetti, rendono la Travisanutto Mosaici una garanzia di qualità.
“Stiamo aumentando di anno in anno. Noi siamo un esempio dell’emigrazione al contrario, dopo un po’ di tempo siamo tornati in Italia. Qui a Spilimpergo c’è la scuola di mosaico. E’ il nostro capitale, il nostro segreto è il capitale umano e la qualità. Ci sono lì, gli studenti che ci hanno dato la possibilità di costruire una squadra, la forza è quella di avere una squadra di 40 persone che conoscono il lavoro, che conoscono il segreto del lavoro. E allora vi dico che la qualità ci fa essere così grandi, il nostro team è la nostra grande linfa vitale. Noi crediamo alla qualità in modo maniacale. Tutto ciò che è di semplice fattura non ci ha mai interessato, abbiamo sempre pensato che sarebbe presto stato copiato da indiani e cinesi, invece quello che facciamo noi non si può imparare in un anno. E’ arte che si impara nel tempo, a scuola, è una tradizione di anni e anni. E’ maestria, sostanza culturale. Noi facciamo dei mosaici che solo per impararli ci vogliono dieci anni. E poi conta la provenienza, il made in Italy. Noi non usiamo macchinari, il disegno e la creazione è tutto manuale, quindi unico, non riproducibile identico”.
Tanta dedizione, è il motto. “Noi siamo una realtà piccola, io, per esempio, – dice Fabrizio – sono anche la mia segretaria. Non facciamo fiere, show room, noi siamo il nostro lavoro e basta. E abbiamo sempre una musica in testa, è quella della martellina che batte tutto il giorno”. E la forza la si misura pure sui social. Su Istagram la fermata della metro di New York nella 28esima strada, è la più fotografata e postata. C’è sempre la fila per farsi un selfie e nello sfondo il magnifico mosaico della famiglia Travisanutto.