Si è svolto a Palazzo Chigi l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e i leader di Cgil Cisl e Uil, Maurizio Landini, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo. Tra i temi maggiormente affrontati quello della riforma fiscale. All’incontro hanno partecipato anche il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, il ministro dei beni culturali, Alberto Bonisoli e il viceministro dell’Economia, Laura Castelli. Assente la Lega.
“Va chiarito un punto – ha detto Conte- non c’è ancora alcun progetto di riforma fiscale a livello istituzionale. Siamo ancora alla fase della elaborazione e nella quale raccoglieremo anche le vostre istanze. Lavoreremo ad agosto ed a settembre ci confronteremo nuovamente con voi sulle base di una proposta concreta e condivisa dal governo. Il confronto sarà utile per scrivere una manovra che vogliamo espansiva, nel senso della crescita, una manovra che sia quanto più possibile condivisa – ha ribadito il premier – nel senso che saranno incontri utili per acquisire le vostre premure, le vostre istanze.”
Luigi Di Maio, durante il vertice con le parti sociali, ha presentato un nuovo Piano Casa che prevede di ricostruire e ristrutturare 600mila alloggi già esistenti e abbandonati per destinarli a giovani coppie, single, famiglie a basso reddito. Sono previsti 4 miliardi per 20 anni, per un valore di 80 miliardi di investimenti. Nello specifico, si tratta di edifici già esistenti: è stata fatta una mappatura per evitare altro consumo di suolo, “dunque anche rispetto ambiente”, viene fatto notare. Di Maio presenta inoltre la proposta del M5S per il taglio del cuneo. Un taglio dedicato a chi assume a tempo indeterminato e che, viene spiegato, “non va ad incidere sull’aumento della spesa pensionistica, bensì su quello degli ammortizzatori sociali, variabile che permetterà anche di scomputare la spesa dai vincoli europei.”
La riduzione del costo del lavoro inserita nella proposta passa attraverso l’esonero del versamento dei datori di lavoro alla Naspi, un esonero corrispondente al 1,6% della retribuzione del lavoratore e solo sui contratti a tempo indeterminato. Il piano, è stato stimato da chi ha lavorato al progetto, consentirà un risparmio di 4miliardi di euro per le imprese. Un taglio rivolto a chi assume a tempo indeterminato e che, viene spiegato, “non va ad incidere sull’aumento della spesa pensionistica, bensì su quello degli ammortizzatori sociali, variabile che permetterà anche di scomputare la spesa dai vincoli europei.”
“La riforma fiscale deve riguardare in primo luogo come rendere più pesanti i salari e le pensioni, oggi l’85% dell’erario è sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati. Il paese ha bisogno di una riforma fiscale che premi il lavoro. Questa è la nostra priorità – ha dichiarato la leader Cisl Annamaria Furlan al tavolo con il premier Conte – non ci ha presentato nessun progetto per il taglio del cuneo fiscale, ci ha detto solo una frase su questo tema così come era apparsa sulle agenzie di stampa stamattina.”
“Bene il confronto, ma è importante capire come proseguirà e quali saranno le decisioni che vorrà prendere il governo – ha sottolineato il leader Cgil Maurizio Landini – noi abbiamo una proposta complessiva di riforma fiscale che ha come obiettivo principale quello di ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati attraverso le detrazioni. Anche per recuperare le risorse necessarie per far ripartire gli investimenti e creare occupazione – ha aggiunto –
Sulla lotta all’evasione ha sollecitato “nuove assunzioni di professionalità specifiche all’agenzia delle entrate” e ha ripetuto la risposta contraria della Cgil “a condoni più o meno mascherati. Nel nostro Paese c’è un problema di Concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, i l nostro obiettivo è quello di portare a casa risultati per la gente che rappresentiamo”, ha detto Landini.
“Noi abbiamo parlato con il Presidente del Consiglio – ha proseguito – ed erano presenti vari ministri: quindi per noila sede del confronto è la Presidenza del Consiglio. E’ il governo che deve decidere come affrontare la questione: ci hanno annunciato che ci sarà un’altra convocazione per lunedì 29 luglio sul Sud e un altro incontro per il 5 agosto sul lavoro e le politiche sociali. Noi vogliamo discutere con il governo, non con i singoli e qui ci hanno detto che la posizione del governo non c’è. Si devono mettere d’accordo loro.”
“E’ positivo che inizi il confronto sulla riforma fiscale in vista della legge di bilancio. Vorremmo confrontarci su testi scritti – ha precisato il leader Uil Carmelo Barbagallo – noi chiediamo che si riducano le tasse ai lavoratori dipendenti e ai pensionati e proponiamo che si detassino gli aumenti contrattuali. Bisogna combattere l’evasione fiscale, inoltre, introducendo il ‘contrasto di interesse’ e cioè consentendo di portare in detrazione i servizi alle famiglie.”