Arrivano i fondi di solidarietà in campo per avvicinare la pensione dei lavoratori, toccando un bacino di circa 5,6 milioni di persone, di cui 1,1 milioni gravitano nel settore dell’artigianato. Attraverso la circolare 105 dell’Inps i fondi potranno scendere in campo per “sostenere” riscatti e ricongiunzioni di contributi utili per arrivare prima al traguardo della pensione.
Introdotti dal Jobs act per tutelare i lavoratori nei casi di riduzione o sospensione dell’attività, i fondi di solidarietà bilaterali sono obbligatori per tutti i settori non coperti dalla Cig nelle aziende con più di 5 addetti. Il decretone pensioni-reddito di cittadinanza (4/2019) ha esteso la possibilità, già presente nel settore del credito, a tutti i fondi di solidarietà bilaterali esistenti o in via di costituzione. I fondi potranno così procedere al versamento delle somme per i periodi riscattabili o ricongiungibili precedenti all’accesso ai Fondi di solidarietà, utili per il conseguimento del diritto alla pensione anticipata o di vecchiaia. Secondo l’Inps, questi versamenti sono deducibili: i datori di lavoro dei settori che hanno il fondo di solidarietà (poste, credito, assicurazioni, trasporto pubblico, credito cooperativo, trasporto aereo, settore marittimo) potranno sostenere la spesa del riscatto versando gli importi attraverso il fondo.
Nello specifico, si apre una strada sia per coloro che si trovano a maturare i requisiti per la prestazione straordinaria senza ricorrere ad operazioni di riscatto e/o ricongiunzione (in tale ipotesi il riscatto e/o la ricongiunzione, aumentando l’anzianità assicurativa in capo al titolare, avranno l’effetto di ridurre il periodo massimo individuale di permanenza nel Fondo di solidarietà), sia per coloro che raggiungano i requisiti di accesso alla prestazione straordinaria per effetto del riscatto o della ricongiunzione. Il riscatto e/o la ricongiunzione – spiega l’Inps – potrebbero pertanto avere anche l’effetto di far acquisire il diritto immediato alla prestazione pensionistica, escludendo in tal modo la corresponsione dell’assegno straordinario.
L’esercizio da parte dei datori di lavoro della facoltà di riscatto o ricongiunzione, generalmente riservata al diretto interessato, è indirizzato all’esodo del lavoratore. Inoltre, l’efficacia dell’operazione è subordinata alla sottoscrizione dell’accordo di esodo per l’erogazione dell’assegno straordinario di sostegno al reddito e alla risoluzione del rapporto di lavoro, che deve perfezionarsi in prossimità del pagamento, in unica soluzione, degli oneri di riscatto e/o ricongiunzione. L’Inps ricorda che l’importo del riscatto va versato dai datori di lavoro un’in unica soluzione. Per i dipendenti privati le modalità possibili sono due: bollettino Mav e online sul sito www.inps.it con il sistema PagoPa.
L’Inps sottolinea con la circolare 106 del 25 luglio che con il decreto pensioni-reddito non è stata introdotta una nuova tipologia di riscatto, ma ha soltanto introdotto un diverso criterio di calcolo del costo del riscatto del corso di studi che si collochi nel sistema contributivo della futura pensione. Viene anche chiarito che il costo del ricatto agevolato è fiscalmente deducibile, ma non detraibile al 50% (come la pace fiscale).