Un “super-ricco” su due vive a Milano. A rilevarlo è l’Inps nel Rapporto annuale. Nello specifico, vive nel capoluogo lombardo il 54% del top 0,01% della popolazione, una micro-fascia in cui si colloca chi guadagna più di 533mila euro, e il 42% del top 0,1%, cioè chi prende oltre i 217mila euro annui. Al secondo posto Roma, “con percentuali che però non raggiungono un terzo di quelle milanesi”, spiega l’Istituto.
Tuttavia, più si alza l’asticella di quelli che per l’Istituto sono “top earner”, più si riscontra una concentrazione al Nord, soprattutto nelle aree urbane. “L’aumento della concentrazione dei ‘top earners’ nella provincia di Milano man mano che si sale nella distribuzione del reddito è un fenomeno significativo – sottolinea l’Inps – e offre spunti di analisi sulla concentrazione geografica del reddito e le sue implicazioni sull’agglomerazione di competenze qualificate e imprese produttive in pochi centri distribuiti in maniera fortemente disomogenea sul territorio nazionale.”
“All’aumentare dei percentili lungo la distribuzione dei salari la quota di donne diminuisce in modo drastico – spiega il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, nella relazione che ha accompagnato il Rapporto annuale – nel top 10% tale quota si attesta al 23%, nel top 1% si scende al 15% e nel top 0,01% la percentuale di donne è solo del 7,5%.” Secondo l’analisi contenuta nel Rapporto, è presente anche un incremento rilevante nel tempo della soglia necessaria per entrare nel top 0,1% e soprattutto nel top 0,01% della popolazione dei lavoratori. Ecco perché, secondo l’Inps, la soglia aumenta da 220mila euro nel 1978 a 533mila euro nel 2017 (+242%). “Ciò suggerisce – conclude Tridico – come negli ultimi decenni la concentrazione degli alti redditi abbia caratterizzato in modo rilevante anche il nostro Paese.”