Il maltempo si sta abbattendo in queste ore sul Centro-Nord con ripercussioni pesanti nei campi. In particolare, sono state investite da violenti piogge e forti grandinate Emilia Romagna, Abruzzo e Marche dove sono stati registrati gravi danni per l’agricoltura.
A subire danni sono state le colture di pomodoro e mais nel Piacentino, di cereali nel Bolognese e di pesche nettarine in Romagna. A lanciare l’allarme è la Coldiretti regionale. A Loiano (Bologna), spiega la confederazione, i danni maggiori li hanno subiti i cereali non ancora trebbiati, mentre nel Cesenate i frutteti “sono stati bersagliati da chicchi di grandine grandi come uova”. “La grandine – sottolinea Coldiretti – è l’evento atmosferico più temuto dagli agricoltori in questo momento perché i chicchi si abbattono su verdure, frutta e cereali prossimi alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni mandando in fumo un intero anno di lavoro”. La tendenza alla tropicalizzazione che – sottolinea Coldiretti Emilia Romagna – si evidenzia con una sempre più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine, sfasamenti stagionali, precipitazioni intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo, oltre gli sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni, producono danni con costi stimati oltre i 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
“Siamo in piena fase emergenziale: nelle campagne della nostra regione lo scenario è apocalittico”. Lo afferma Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche che spiega che “i danni riscontrati sono ingenti e hanno colpito in maniera trasversale tutte le province e ogni tipologia di realtà produttiva: dai frutteti agli oliveti, dalle aziende zootecniche a quelle a seminativi, senza risparmiare le strutture di vivai ed agriturismi”. “La nostra agricoltura – aggiunge – sta vivendo delle ore di indicibile difficoltà con la compromissione non solo del raccolto di stagione ma di tutte le attività future. È necessario che venga richiesto lo stato di calamità e che ogni organo di competenza si adoperi affinché nessuno degli imprenditori e dei cittadini colpiti rimanga solo”.