L’utilizzo del bonus per le bollette di luce, gas e acqua da parte delle famiglie in difficoltà non decolla. Nonostante una platea di 2,2 milioni di aventi diritto solo il 36% ha usufruito del bonus sociale. Serve quindi un meccanismo diverso che lo renda automatico. A segnalarlo è il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, nella sua prima relazione al Parlamento sull’attività svolta.
“Il ricorso a queste agevolazioni non risulta ancora particolarmente esteso pur in presenza di gravi difficoltà economiche nel Paese. Gli ultimi dati disponibili indicano in 2,2 milioni le famiglie con una certificazione Isee utile per l’accesso ai bonus, a fronte di solo 800mila nuclei familiari che hanno effettivamente usufruito del bonus elettrico – evidenzia Besseghini – rispetto alla platea dei potenziali aventi diritto si è raggiunto il 36%, peraltro con una significativa variabilità territoriale e per di più con un rapporto inversamente proporzionale alla concentrazione di potenziali destinatari”.
L’Autorità auspica, quindi, che “sia approvata al più presto una norma, aperta anche al fattivo contributo degli enti locali, che consenta l’efficiente scambio telematico tra la banca dati Inps e quella del Sistema informativo integrato procedura che, introducendo elementi di automatismo nell’assegnazione del bonus, aumenterebbe la platea dei beneficiari e determinerebbe una significativa riduzione dei costi di gestione del sistema”.
“E’ inaccettabile e vergognoso che il 64% degli aventi diritto non usufruisca del bonus sociale per la luce e il gas o perche’ non informato dei suoi diritti o perche’ è farraginoso l’iter burocratico di presentazione della domanda”. Cosi’ Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori, ha commentato la dichiarazione del presidente di Arera, Stefano Besseghini, secondo il quale – rispetto alla platea dei potenziali aventi diritto ai bonus sociali sulle bollette – si e’ raggiunto solo il 36%. “Da anni chiediamo al legislatore di intervenire – ha concluso Vignola – per consentire l’incrocio delle banche dati dell’Inps con quelle del Sistema informativo integrato, in modo da poterlo dare in automatico.”