La Commissione europea ha deciso di non chiedere all’Ecofin l’apertura della procedura per deficit eccessivo basata sul debito a carico dell’Italia. A comunicarlo sono fonti comunitarie.“Avevamo posto tre condizioni – ha detto il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici – dovevamo compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 dello 0,3% e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il Governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni e quindi la procedura per debito non è più giustificata.”
“Il Governo – ha aggiunto – ha preso l’impegno lunedì sera” di rispettare il Patto facendo un “aggiustamento strutturale significativo nel 2020,” con una lettera “firmata da Conte e Tria, anche se i dettagli arriveranno in ottobre con il progetto di legge di bilancio” prossimo. La Commissione considera in maniera positiva le misure approvate dal governo nel suo consiglio dei ministri di lunedì. Dovrebbero permettere, spiegava ieri un esponente comunitario, di coprire il buco del 2019 e in parte anche compensare la deriva del 2018. “L’Italia ha mostrato buona volontà” conclude Moscovici. Il governo, tuttavia, non ha ancora approvato le linee-guida per il bilancio del 2020.
Il braccio di ferro è partito a maggio quando la Commissione europea ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita italiana per il 2019, toccando livelli prossimi alla contrazione dell’economia. All’inizio di giugno, ha pubblicato nuove raccomandazioni-paese, e soprattutto un nuovo rapporto sul debito italiano dopo che Eurostat ha messo nero su bianco l’aumento del passivo tra il 2017 e il 2018, ritenendo giustificata una procedura.