Gli over 55 italiani sono sempre più connessi, spesso anche grazie al supporto e all’aiuto dei giovani di casa. Lo rileva un nuovo sondaggio Kaspersky, azienda specializzata in sicurezza informatica, secondo cui la popolazione italiana di età superiore ai 55 anni avrebbe maggiori difficoltà sulla risoluzione di problemi tecnologici legati alla sicurezza, quali la protezione del router, la rimozione di virus informatici e l’installazione di una soluzione di sicurezza informatica. Il 71% degli over 55 italiani che ha preso parte all’indagine ha dichiarato di cavarsela con la tecnologia. Si tratta di una percentuale superiore alla media globale, fissa al 68%.
Dalla ricerca emerge come le donne abbiano più in difficoltà nelle questioni tecnologiche. Secondo l’indagine il 65% delle femmine italiane intervistate ha dichiarato di non avere conoscenze in questo settore. Il 44% degli italiani ha ammesso di rivolgersi ai giovani di casa quando in difficoltà, una percentuale di poco sopra la media globale, al 41%. Il 17% degli abitanti della penisola, inoltre, ha affermato di aver ‘corrotto’ i famigliari più giovani in cambio di un supporto (nel mondo il 15%). “Ad un sorprendente 26% dei nostri connazionali invece, manca più il supporto tecnico dei propri figli che la loro presenza. A livello globale lo stesso dato si attesta al 18%”, si legge nell’indagine.
L’operazione tecnologica più difficile per gli over 55, secondo il sondaggio, è resettare un router e metterlo in sicurezza. Ad essere in difficoltà è il 32% dei partecipanti, che ha risposto di chiedere aiuto ai giovani di casa. Per il 30%, invece, il compito più complicato è riuscire a rimuovere un virus dal proprio computer.
“Quella che potremmo definire come vecchia generazione rappresenta l’anello debole di una società sempre più connessa; l’eccessiva dipendenza degli ‘over’ dai membri più giovani della famiglia in fatto di tecnologia serve solo a nascondere queste mancanze – dice Morten Lehn, General Manager Italy di Kaspersky – risulta abbastanza evidente che sia necessaria una migliore formazione per spezzare questo ciclo del ‘Mi potresti aiutare a’”.