Nel 2018 le vendite delle imprese industriali e dei servizi privati non finanziari con almeno 20 addetti hanno sensibilmente rallentato. E’ quanto emerge dall’indagine condotta dalla Banca d’Italia nella scorsa primavera.
Determinanti sono stati l’indebolimento della domanda interna, già prefigurato in occasione della rilevazione dello scorso anno, e l’inatteso progressivo deterioramento del ciclo internazionale. La crescita media dei prezzi di vendita si è ridotta – spiega Banca d’Italia – dopo l’aumento registrato nel 2017; tuttavia, tenuto conto del fatturato, è nuovamente diminuita la quota delle imprese che hanno ridotto i prezzi ed è salita quella di chi li ha aumentati di almeno il 2 per cento. Nelle attese delle imprese, sia il ritmo di crescita delle vendite sia quello dei prezzi resterebbero deboli anche nel 2019. La domanda di lavoro è ancora cresciuta nel complesso dell’anno.
Nel 2018 la spesa per investimenti è aumentata – aggiunge Banca d’Italia – a prezzi costanti, a un ritmo sostanzialmente analogo a quello dell’anno precedente, sospinta soprattutto dall’accumulazione delle imprese di medie dimensioni. Secondo i piani formulati dalle imprese, la spesa complessiva resterebbe nel 2019 sui livelli del 2018. I marcati piani di espansione delle grandi imprese, che in passato hanno sostenuto l’accumulazione in misura modesta, compenserebbero la riduzione tra le imprese di piccole e medie dimensioni, che l’hanno invece trainata dal 2016.
Nel 2018 la produzione delle imprese edili con almeno 10 addetti ha ricominciato a crescere dopo una lunga fase di contrazione – conclude Banca d’Italia – l’andamento positivo dell’edilizia privata si è contrapposto un nuovo calo della produzione di opere pubbliche.