“Scampato pericolo. Siamo riusciti ad evitare una situazione drammatica, sia sul piano economico che su quello sociale, che si sarebbe determinata se non si fosse trovata una soluzione sulla copertura per gli ammortizzatori sociali fino al 31 dicembre per lo stabilimento di Termini Imerese.” Così Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl e Antonino Nobile, segretario Fim-Cisl Palermo Trapani, affermano al termine di un incontro al Mise su Blutec.
“Le complicazioni sorte al tavolo sono state determinate dal fatto che la cassa integrazione concessa per il periodo 2017-2018 e primi sei mesi del 2019 era stata data per il processo di reindustrializzazione che non si è compiuto – spiegano – questo ha comportato la necessità di dare la copertura finanziaria per il periodo pregresso, che il governo si è assunto, e per il 2019 invece doveva essere assunto dalla regione all`interno dei fondi destinati per le aree di crisi complesse.”
“Siamo riusciti a superare le iniziali resistenze poste dalla regione Sicilia e questo ha consentito di evitare oltre 700 licenziamenti – proseguono i sindacalisti – ora il tempo che l`amministrazione giudiziaria ha a disposizione deve essere utilizzato per la presentazione di un nuovo piano industriale credibile, che metta in sicurezza tutti i 1200 lavoratori degli stabilimenti italiani di Blutec”.
“L`amministratore giudiziario sta lavorando positivamente – concludono Uliano e Nobile – e ci auguriamo che il processo complesso di risanamento finanziario e soprattutto gli investimenti attuati per migliorare la sicurezza e l`efficienza degli stabilimenti del gruppo continuino, perché sono necessari per creare le condizioni positive anche per lo stabilimento di Termini Imerese, che oggi rimane l`unico senza attività lavorativa e prospettive future”.