“Le limitazioni sulle vendite sottocosto dei prodotti freschi e deperibili approvate recentemente dalla Commissione Agricoltura della Camera rischiano di danneggiare i consumatori e gli stessi operatori agricoli che si intenderebbero tutelare”. E’ quanto emerge da una nota congiunta di Confcommercio, Federdistribuzione, Ancc Coop, Ancd Conad.
“L’effettuazione di queste operazioni commerciali – continua la nota – verrebbero perlopiu’ ridotte alle vendite di fine giornata per evitare il deperimento delle merci. E’ evidente che questa previsione non tiene conto delle prassi operative, delle abitudini di acquisto dei consumatori e delle legittime valutazioni commerciali del distributore. Si ricorda infatti che il sottocosto rappresenta una delle leve commerciali concesse al distributore per meglio svolgere la propria attività di vendita, adeguandola alle circostanze ed alle diverse situazioni di mercato. La questione di fondo dovrebbe essere quella di non fare ricadere sui fornitori il costo dell’operazione commerciale e non, viceversa, di vietare la stessa.”
Come aggiungono le organizzazioni: “Basterebbe, dunque, agire in questa direzione, affrontare il problema agendo semplicemente in senso restrittivo significa danneggiare i consumatori, che perderebbero occasioni favorevoli di acquisto e le stesse imprese agricole, che vedrebbero inevitabilmente ridursi i loro fatturati, poiché i vincoli all’effettuazione di queste vendite limiterebbero necessariamente gli approvvigionamenti per il rischio di invendutoe quindi di spreco alimentare. A chi gioverebbe tutto questo? Sarebbe opportuno un ripensamento sul tema, affrontando l’argomento in modo pragmatico e senza pregiudizi, anche a tutela dei consumatori”.
“Auspichiamo – conclude la nota – che la Commissione Attivita’ Produttive, nell’esprimere il proprio parere sul provvedimento, valuti con attenzione gli effetti che ne deriverebbero e chieda alla commissione di merito un ulteriore approfondimento che porti a sostanziali modifiche delle misure proposte”.