Secondo il rapporto annuale di Banca d’Italia, per l’economia della Lombardia il 2018 è stato ancora un anno di crescita, nonostante il rallentamento di quasi tutte le variabili economiche. Secondo le stime di Prometeia, il PIL è aumentato dell’1,4 per cento, un incremento quasi dimezzato rispetto a un anno prima (2,7 per cento secondo l’Istat).
L’indicatore coincidente Regiocoin-Lombardia elaborato dalla Banca d’Italia, conferma un indebolimento del ciclo. L’attività, tuttavia, è comunque ancora aumentata in tutti i settori. Vi hanno contribuito il proseguimento dell’espansione degli investimenti delle imprese, delle esportazioni e dei consumi delle famiglie in un quadro di condizioni di finanziamento nel complesso distese. Con la fase di ripresa avviata nel 2014, la regione ha recuperato i livelli di attività pre-crisi già dal 2017, mostrando una performance sistematicamente migliore della media italiana, ma non ha ancora colmato il divario di crescita con le altre regioni europee accumulato durante il periodo di crisi. L’attività economica si è ulteriormente indebolita nel primo trimestre del 2019, sia nell’industria sia nei servizi. La domanda rivolta al settore manifatturiero si è ridotta e, nei programmi delle imprese per l’anno in corso, l’accumulazione di capitale si arresterebbe.
Le imprese. Secondo il rapporto di Banca d’Italia, nel 2018 la produzione industriale è cresciuta, ma ha decelerato rispetto all’anno precedente. Le imprese hanno intensificato l’accumulazione di capitale più di quanto avessero programmato all’inizio dell’anno, continuando anche a usufruire delle agevolazioni fiscali previste per gli investimenti in nuove tecnologie digitali. Nelle costruzioni l’espansione del fatturato delle imprese si è consolidata, in un contesto di miglioramento del mercato immobiliare. Nel terziario è proseguita, seppure indebolendosi, la fase espansiva nei servizi diversi dal commercio al dettaglio, che invece ha mostrato una lieve diminuzione dell’attività. La spesa dei turisti stranieri è ancora cresciuta nell’anno e ha beneficiato in misura consistente dei viaggi per motivi di lavoro, in particolare di quelli legati agli eventi fieristici, nei quali la regione spicca per la presenza di visitatori dall’estero, elevata anche nel confronto europeo. Nel 2018 è proseguita l’espansione delle esportazioni di beni, anche se in misura inferiore al 2017 e, di poco, alla domanda potenziale proveniente dai mercati di sbocco. Alcune imprese e prodotti specifici potrebbero risentire negativamente di un’eventuale uscita del Regno Unito dalla UE, ma nel complesso l’esposizione delle esportazioni lombarde verso tale paese è contenuta.
La redditività delle imprese si è confermata ancora elevata ed è migliorata la capacità di autofinanziamento. Le condizioni di accesso ai prestiti, nel complesso distese, hanno mostrato però segnali di irrigidimento nella seconda parte del 2018, mentre la domanda è rimasta debole. Il credito bancario è cresciuto in misura moderata e con andamenti differenziati: sono aumentati i finanziamenti alle aziende della manifattura e dei servizi, alle imprese medio-grandi e a quelle finanziariamente più solide. Nel primo trimestre dell’anno in corso i prestiti sono tornati a flettere. Negli ultimi anni le imprese lombarde hanno diversificato le fonti di finanziamento, facendo maggiormente ricorso al mercato dei capitali e beneficiando anche di alcune agevolazioni all’emissione di strumenti finanziari; è stato positivo l’apporto del private equity e dei nuovi fondi PIR.
Il mercato del lavoro. Nel 2018 l’occupazione è cresciuta in misura moderata e il tasso di disoccupazione è diminuito ulteriormente. La quota di lavoratori con contratti a termine è ancora aumentata, riguardando oltre un lavoratore ogni dieci dipendenti, frequenza che sale a tre ogni dieci nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni. Le imprese della regione hanno riscontrato difficoltà a reperire particolari figure professionali, soprattutto nel campo dell’ingegneria, della tecnologia e delle materie scientifiche.
Le famiglie. Nel 2018 il reddito disponibile delle famiglie sarebbe cresciuto e i consumi avrebbero continuato a espandersi, sebbene a tassi inferiori rispetto al 2017. Gli indicatori sulla distribuzione del reddito da lavoro evidenziano per la regione una minore disuguaglianza rispetto alla media italiana; quelli di benessere confermano un vantaggio della Lombardia nelle componenti relative all’economia e alla qualità dei servizi, ma evidenziano svantaggi nei temi riferiti all’ambiente e alla sicurezza. In presenza di bassi livelli dei tassi di interesse, il risparmio finanziario si è ancora indirizzato verso forme prontamente liquidabili. L’indebitamento delle famiglie ha continuato a crescere nel 2018, riflettendo l’espansione del credito al consumo e delle nuove erogazioni di mutui. Negli ultimi anni la diffusione delle operazioni di surroga e di sostituzione di mutui ha consentito alle famiglie lombarde di ridurre l’onere del debito e assicurarsi nei confronti del rischio di un rialzo dei tassi di mercato.
Il mercato del credito. È proseguito il ridimensionamento della rete territoriale delle banche nella regione, accompagnato dal maggior utilizzo dei canali di contatto a distanza tra le banche e la clientela. Un crescente numero di intermediari ha avviato o programmato iniziative nell’ambito Fintech, tra le quali hanno particolare rilevanza i progetti inerenti l’offerta di servizi alle famiglie nel campo dei pagamenti elettronici e della gestione automatizzata del risparmio. L’innovazione digitale ha favorito la diffusione di servizi di pagamento più evoluti, contribuendo a ridurre l’uso del contante. La qualità del credito erogato alla clientela lombarda è migliorata e si è ridotto l’ammontare delle posizioni problematiche sul totale dei finanziamenti, grazie anche all’intensificarsi delle operazioni di dismissione dei prestiti in sofferenza dai bilanci bancari e alla crescita delle rettifiche di valore.
La finanza pubblica. Nel 2018 la spesa degli enti territoriali lombardi è cresciuta. Sono aumentati i pagamenti per l’acquisto di beni e servizi e la spesa per il personale; sono cresciuti anche gli investimenti effettuati dai Comuni, caratterizzati da una situazione economico-finanziaria mediamente migliore nel confronto interregionale. Rispetto alle altre Regioni a statuto ordinario, gli enti territoriali lombardi si sono connotati per un utilizzo moderato della leva fiscale e per una più elevata capacità di riscossione delle entrate.