Una bella vita. Pamela Bravi ha sempre avuto successo in tutto quello che ha fatto. “Dopo la laurea in geologia ho trovato lavoro in una ditta importante. Contratto a tempo indeterminato: il sogno di tutti. Poi il matrimonio, ed un primo figlio. Una bella casa ed una vita con ogni agio. La mia è sempre stata una vita da far invidia a molti. Tutto perfetto. La felicità a portata di mano.”
Ma non la sua. Eppure tutta quella perfezione era solo apparente. Dentro a Pamela cresceva un senso di insoddisfazione ed una domanda di senso. “Tutti si aspettavano che io fossi felice, ma io non lo ero. Qualcosa non andava, ma non capivo cosa. Un giorno capii che quello che per gli altri era fonte di sicurezza per me era una gabbia. Quel timbrare il cartellino ogni giorno, quella routine, mi soffocavano.” Pamela si guardò dall’esterno e vide che la sua vita sui quei binari certi era una bella vita, ma non la sua, ed allora si decise a cambiare.
Rompere tutto. Pamela arrivò a stare così male da mettere in discussione tutto, compreso il suo matrimonio “Nessuno mi capiva. Mio marito e la mia famiglia non riuscivano a spiegarsi il mio malessere. Così ho deciso di mollar tutto e sono tornata a vivere a Lodi dove abitano i miei genitori, portando con me i mie due figli. Così è iniziato il periodo peggiore, in cui tutto è andato in pezzi. Ma quei pezzi erano i miei pezzi e li stavo guardando con autenticità per la prima volta. “
Reimpostare il navigatore. Nello spazio di rottura Pamela ha avviato una ricerca di sé facendosi una domanda tanto semplice quanto importante: “Cos’è per me la felicità? Non me l’ero mai chiesto. Avevo sempre vissuto una vita che era la proiezione dei desideri di altri. E quando quella domanda non te la fai mai, all’inizio è persino difficile farsela. Ti senti sciocca. Ti sembra inutile.”Grazie a corsi di meditazione, programmazione neurolinguistica ed altre molte letture Pamela ha iniziato a conoscerci ed ha capito che la chiave era capire dove lei voleva andare. “Sì, esatto. Dove volevo andare? Dove stavo andando? Chi aveva impostato il mio navigatore? Quando me lo sono chiesto ho capito che qualcuno lo aveva impostato per me ed io stavo andando in una direzione che non avevo scelto.”
Ogni passo è importante. Dopo un anno e mezzo di terapia di coppia Pamela è tornata con il marito e si è iscritta a Luce, la libera università per la crescita personale di Lucia Giovannini e Nicola Riva. “E’ stata una scelta indispensabile per continuare a crescere, e quegli anni di formazione mi hanno fatto capire che avevo fatto bene a cambiare tutto perché la cosa peggiore che si possa fare è rinunciare ad essere se stessi, accettando di vivere la vita che è solo la copia di quello che qualcun altro avrebbe voluto per noi. Da allora ogni volta che faccio qualcosa verifico che non sia il frutto di convinzioni e credenze limitanti. Ogni passo è importante e merita farlo nella direzione che abbiamo scelto noi. ”
Aiutare le altre donne. Ora Pamela ha affiancato il suo lavoro da geologa, che ancora le impegno tre giorni a settimana, a quello da formatrice e coach specializzandosi in particolare sull’empowerment femminile. “Ho iniziato con degli incontri divulgativi e gratuiti sul tema degli stereotipi di genere legati al femminile e di come essi influenzino molto la vita e le scelte delle donne. E’ evidente che abbiamo ancora molte convinzioni limitanti causate da idee e pregiudizi profondamente radicati in noi. Ed il mio obiettivo è di creare valore portando contenuti che rendano consapevoli le donne di come certi disagi o malesseri sia comuni a tutte noi e che volendo si possono cambiare. E lo voglio fare a partire dalle donne perché siamo noi donne le prime ad essere responsabili di tessere nuove convinzioni nei nostri figli e quindi avviare un cambiamento globale nelle nuove generazioni. Tengo corsi, seminari e sessioni individuali.”
La prima domanda. A chi le chiede da dove partire oggi Pamela offre aiuto e supporto proprio a partire dal chiedere: “Chi ha impostato il tuo navigatore? Perchè questa è la prima domanda da farsi per entrare in un percorso di consapevolezza. Poi vengono gli altri passi. E camminare insieme rende più agevole anche le tappe difficili di questo cammino di riscoperta di sé che ogni persona merita di fare.”
Grazie Pamela. Ci piace la tua domanda ed augurando a tutti una vita autentica la diffondiamo e rilanciamo: Chi ha impostato il tuo navigatore?
2 commenti
Ciao Pam. Sono Giorgio. Condivido quanto ho letto di te. Di tanto non ne ero a conoscenza. Ma ti posso dire questo: io il tuo percorso l’ho fatto al maschile, e parecchio da solo. Ma anche con l’aiuto di qualcuno. E ti dico solo questo. Vivi il presente, non pensare al passato, il futuro non esiste ancora. Dovresti invece, visto che aiuti le donne, dare una mano alle tue ex colleghe, che condividono, ma poi con gli uomini si comportano quasi sempre nel modo sbagliato. Almeno con me è cosi. La ragione non sta mai da una parte sola….. Comunque mi fa piacere che sei tornata a vivere. Come del resto io. Ti manterrò il contatto. Ciao
Ciao Giorgio! Grazie di cuore dei suggerimenti di cui faccio tesoro.
A presto